Seduta debole per le principali borse asiatiche dopo la chiusura perlopiù in rialzo di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5 e lo 0,7%, sottotono come Hong Kong (-1%). Giappone invece poco mosso il Nikkei a +0,2% e il Topix flat.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +1,5%, lo S&P500 a +0,7% e il Dow Jones in parità.
Sul fronte asiatico, lo sguardo resta puntato sul congresso nazionale del popolo cinese, previsto terminare più tardi in giornata e dal quale i mercati si attendono l’annuncio di un corposo piano di stimoli fiscali. Un piano finalizzato a supportare la crescita economica e a compensare i potenziali nuovi dazi che verrebbero imposti dall’amministrazione Trump sulle merci provenienti da Pechino.
Gli investitori stanno allo stesso tempo metabolizzando quando emerso ieri sera dalla Federal Reserve. La banca centrale americana, dopo la riduzione di 50 punti base a settembre, ha tagliato i tassi, come previsto, di altri 25 punti base, portandoli al range di 4,50-4,75%, ribadendo che continuerà a “esaminare attentamente i dati in arrivo, l’evoluzione delle prospettive economiche e l’equilibrio dei rischi” riguardo le mosse future.
Il presidente della Fed, Jerome Powell, ha poi sottolineato che il percorso di riduzione dei tassi è stato avviato e che “mentre ci si avvicina alla neutralità, potrebbe essere opportuno rallentare i tagli”.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,078 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 152,7. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 75,1 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 71,8 dollari.