Gli eurolistini chiudono in ribasso simile all’andamento di Wall Street dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.607 punti (-2,1%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-2,7%), il Dax di Francoforte (-2,1%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,8%), il Ftse di Londra (-1,2%).
Oltreoceano, il Dow Jones cede lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,3% e il Nasdaq lo 0,2%.
Gli investitori restano intenti a valutare le prossime mosse della Federal Reserve dopo il taglio ai tassi della scorsa settimana: segnali importanti sono attesi nei prossimi giorni, soprattutto sul fronte dell’inflazione.
Sono attesi domani infatti i dati di ottobre sui prezzi al consumo negli Stati Uniti: in base al consenso, il CPI dovrebbe registrare un 2,6% su base tendenziale, in accelerazione rispetto al 2,4% di settembre, quando avevano segnato il minimo dal 2021.
Nuove indicazioni sull’inflazione americana sono poi attese giovedì, con i dati sui prezzi alla produzione di ottobre. Venerdì focus invece su vendite al dettaglio e produzione industriale.
Lo sguardo è poi rivolto a un nuovo intervento del presidente della Fed, Jerome Powell, in programma giovedì.
Sul fronte macro, a novembre, l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona è sceso a 12,5 punti dai 20,1 punti di ottobre. Gli analisti prevedevano 20,5 punti.
In Germania, nello stesso mese, l’omologo indice sulla fiducia degli investitori istituzionali è scivolato, contro le attese (13,2 punti), a 7,4 punti dai 13,1 punti registrati a ottobre.
Nella stessa area, a ottobre, i prezzi al consumo finali hanno registrato un incremento dello 0,4% su base mensile, in linea al preliminare e alle attese. Su base annua, hanno visto un progresso del 2,0%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.
Nel Regno Unito il tasso medio di disoccupazione del trimestre terminato a settembre è aumentato al 4,3%, oltre le attese (+4,1%) dopo il +4,0% di agosto.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,060, il dollaro/yen sale a 154,7. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,5%) a 72,1 dollari e il Wti (+0,5%) a 68,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 128 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,63%.
Tornando a Piazza Affari, guida Stmicroelectronics (+1,1%), seguita da Iveco Group (+0,1%), Bper Banca (+0,1%) mentre arretrano in particolare Mediobanca (-8,2%), Prysmian (-5,5%), Cucinelli (-4,8%), Amplifon (-4,2%).