Le borse europee proseguono negative a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano poco sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1% a 34.000 punti, sottotono come il Cac 40 di Parigi (-1,2%), il Ftse 100 di Londra (-0,9%), il Dax di Francoforte (-0,9%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,7%).
Resta l’attenzione sugli appuntamenti della settimana, in attesa soprattutto dell’inflazione Usa in calendario domani nonché degli interventi di Powell e Lagarde previsti per giovedì.
Secondo, intanto, il governatore della banca centrale finlandese, Olli Rehn, “ci stiamo avvicinando a un livello neutrale dei tassi di interesse, anche se nessuno sa esattamente quando verrà raggiunto”, spiegando che “la direzione delle variazioni dei tassi è chiara, ma la velocità e la portata dei tagli dipenderanno dalla nostra valutazione complessiva in ogni riunione di tre fattori: le prospettive dell’inflazione, la dinamica dell’inflazione sottostante e la forza della trasmissione della politica monetaria”.
Robert Holzmann, numero uno della banca centrale austriaca e membro della Bce, ha invece avvertito che le misure che verranno messe in campo dall’amministrazione Trump eserciteranno probabilmente pressioni al rialzo sull’inflazione su entrambi i lati dell’Atlantico.
Sul fronte macro, a novembre, l’indice Zew relativo alle aspettative di crescita economica dell’Eurozona è sceso a 12,5 punti dai 20,1 punti di ottobre. Gli analisti prevedevano 20,5 punti.
In Germania, nello stesso mese, l’omologo indice sulla fiducia degli investitori istituzionali è scivolato, contro le attese (13,2 punti), a 7,4 punti dai 13,1 punti registrati a ottobre.
Nella stessa area, a ottobre, i prezzi al consumo finali hanno registrato un incremento dello 0,4% su base mensile, in linea al preliminare e alle attese. Su base annua, hanno visto un progresso del 2,0%, anche in questo caso al pari del preliminare e del consensus.
Nel Regno Unito il tasso medio di disoccupazione del trimestre terminato a settembre è aumentato al 4,3%, oltre le attese (+4,1%) dopo il +4,0% di agosto.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,062 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 154,1. Tra le materie prime, il petrolio accelera al rialzo con il Brent (+0,7%) a 72,4 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 68,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 128 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta STM (+2,8%), seguita da Leonardo (+1,6%), con cui Iveco (-0,1%) ha firmato un accordo preliminare per forniture nel settore della difesa, e Bper (+0,9%). Resta pesante, in coda, Mediobanca (-7,1%), dopo la trimestrale, preceduta da Prysmian (-3,5%) e Cucinelli (-3,4%).