Partenza poco mossa per le principali borse europee con lo sguardo sull’inflazione Usa e il post Trump.
A Milano, il Ftse Mib è flat a 33.610 punti, cauto come il Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Dax di Francoforte (flat), l’Ibex35 di Madrid (flat) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%).
Cresce l’attesa per i prezzi al consumo statunitensi, in uscita oggi pomeriggio, al fine di avere nuovi spunti utili a determinare le prossime mosse della Federal Reserve.
Nel frattempo, pesano le parole del presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, secondo il quale qualsiasi rialzo dell’inflazione potrebbe portare l’istituto centrale a lasciare invariati i tassi a dicembre.
Ad alimentare ulteriormente le incertezze contribuiscono i persistenti timori legati al possibile impatto delle decisioni di Trump sul commercio europeo e asiatico nonché i dubbi sul fatto che l’ultimo pacchetto di stimoli cinesi sia sufficiente a sostenere l’economia.
Pertanto, i mercati sperano ora in ulteriori interventi fiscali a supporto della spesa dei consumatori e del mercato immobiliare. In tal senso, secondo rumour, le autorità di Pechino sarebbero pronte ad abbassare le tasse sull’acquisto di case.
Dall’agenda macro, occhi, stamane, nell’Eurozona, sulla produzione industriale di settembre e, oltreoceano, nel pomeriggio, anche sulle richieste mutui MBA.
Nel terzo trimestre 2024 il tasso di disoccupazione francese si è attestato al 7,4%, in linea alle attese, dopo il 7,3% del trimestre precedente.
A ottobre i prezzi alla produzione giapponesi sono saliti del 3,4% su base annua, sopra le attese (+2,9%) e il mese precedente (+3,1%, dato rivisto da +2,8%). Su base mensile, l’indice ha registrato un incremento dello 0,2%, oltre il consensus (+0,0%) ma al di sotto del mese precedente (+0,3%, dato rivisto da +0,0%).
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,06 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 155,1. Tra le materie prime, petrolio in leggero rialzo con il Brent (+0,2%) a 72,0 dollari al barile e il Wti (+0,2%) a 68,2 dollari. L’Opec ha intanto nuovamente ridotto le stime sulla crescita della domanda globale di greggio del 2024 oltre ad aver abbassato le previsioni sulla domanda relativa al 2025.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 129 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,68%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio MPS (+1,6%), Banco BPM (+1,3%) e Unipol (+1,1%) mentre si posizionano in coda STM (-1,1%), Stellantis (-1%) e Iveco (-0,8%).