Gli eurolistini chiudono in rialzo mentre Wall Street procede poco mossa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.358 punti (+1,9%), in guadagno come il DAX di Francoforte (+1,5%), il CAC 40 di Parigi (+1,3%), l’Ibex 35 di Madrid (+1,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%).
Oltreoceano, il Dow Jones, lo S&P 500 e il Nasdaq cedono lo 0,2%.
L’attenzione resta sull’inflazione Usa: a ottobre l’indice dei prezzi alla produzione ha segnato un incremento dello 0,2% su base mensile, in linea con le attese, dopo il +0,1% di settembre. Su base annua, il PPI ha registrato un +2,4%, oltre il +2,3% delle attese e a fronte del +1,9% del mese precedente.
A prescindere da elementi volatili, l’indice PPI Core ha registrato un +0,3% su base mensile, in linea con le previsioni, dopo il +0,2% di settembre. Su base annua, ha segnato un +3,1%, rispetto al +3,0% delle attese e al +2,9% di settembre.
Dall’agenda macro, sul fronte lavoro, nella settimana al 9 novembre le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 217mila, al di sotto delle 223mila delle attese e delle 221mila della settimina precedente.
Nell’Eurozona, a settembre, l’indice destagionalizzato della produzione industriale su base mensile è sceso del 2%, rallentando più delle attese (-1,3%) dal +1,5% di agosto. Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato un calo del 2,8%, al di sotto rispetto al -2% del consensus e al -0,1% del mese precedente.
Nella stessa area, la seconda stima preliminare del Pil del terzo trimestre 2024 indica un aumento dello 0,4% su base trimestrale, in linea con il consensus e la prima lettura. Il dato su base annua risulta anch’esso in crescita (+0,9%), in linea con le attese e con il dato precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,056, il dollaro/yen a 156,0. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,2%) a 72,4 dollari e il Wti (+0,2%) a 68,5 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 121 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Banca Monte Paschi Siena (+11,6%) dopo il collocamento del 15% da parte del Mef, seguito da Telecom Italia (+8,2%), Banca Popolare di Sondrio (+4,7%), Interpump (+3,8%). Chiudono invece in coda Iveco Group (-2,5%), Diasorin (-2,0%), Leonardo (-0,8%), Nexi (-0,4%).