Le borse europee migliorano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco sopra la parità.
A Milano, il Ftse Mib accelera con un +0,8% a 33.965 punti, positivo come il Dax di Francoforte (+1,3%), il Cac 40 di Parigi (+1%) l’Ibex35 di Madrid (+0,4%) e il Ftse 100 di Londra (+0,4%).
Resta l’attenzione sui segnali provenienti dall’agenda macroeconomica e dalle banche centrali, in attesa oggi dei verbali della Bce, dei prezzi alla produzione e delle richieste di sussidi di disoccupazione negli USA, oltre che degli interventi di Lagarde e Powell.
Negli Usa, intanto, il partito di Donald Trump ha ottenuto il pieno controllo del Congresso degli Stati Uniti con i repubblicani che si sono garantiti la maggioranza alla Camera, in vista dell’inizio della nuova legislatura a partire da gennaio del prossimo anno.
Sullo sfondo restano le preoccupazioni legate a potenziali nuovi dazi statunitensi sulle merci cinesi nonché i dubbi sul fatto che gli stimoli annunciati da Pechino siano o meno sufficienti a sostenere l’economia del Paese.
Dall’agenda macro, nell’Eurozona, a settembre, l’indice destagionalizzato della produzione industriale su base mensile è sceso del 2%, rallentando più delle attese (-1,3%) dal +1,5% di agosto (rivisto da +1,8%). Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato un calo del 2,8%, al di sotto rispetto al -2% del consensus e al -0,1% del mese precedente (rivisto da +0,1%).
Nella stessa area, la seconda stima preliminare del Pil del terzo trimestre 2024 indica un aumento dello 0,4% su base trimestrale, in linea con il consensus e la prima lettura. Il dato su base annua risulta anch’esso in crescita (+0,9%), in linea con le attese e con il dato precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro scivola a 1,051 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 156,0. Tra le materie prime, il petrolio torna in rialzo con il Brent (+0,4%) a 72,6 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 68,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 123 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,59%.
Tornando a Piazza Affari, accelera e resta in vetta di MPS (+11,6%) dopo il collocamento del 15% da parte del Mef, rilevato dalla cordata Banco Bpm e Anima da un lato, Caltagirone e Del Vecchio dall’altro. Seguono Telecom Italia (+4,1%) all’indomani dei conti e Banco BPM (+2,3%). In coda, Iveco (-2,8%), Interpump (-1,3%), Nexi ed Erg (entrambe -0,9%).