Avvio sopra la parità a Wall Street, con l’attenzione rivolta in particolare agli ultimi dati macroeconomici.
Dopo pochi minuti di scambi, il Dow Jones guadagna lo 0,2%, lo S&P 500 e il Nasdaq lo 0,1%.
L’attenzione resta sull’inflazione Usa: a ottobre l’indice dei prezzi alla produzione ha segnato un incremento dello 0,2% su base mensile, in linea con le attese, dopo il +0,1% di settembre. Su base annua, il PPI ha registrato un +2,4%, oltre il +2,3% delle attese e a fronte del +1,9% del mese precedente.
A prescindere da elementi volatili, l’indice PPI Core ha registrato un +0,3% su base mensile, in linea con le previsioni, dopo il +0,2% di settembre. Su base annua, ha segnato un +3,1%, rispetto al +3,0% delle attese e al +2,9% di settembre.
Sul fronte lavoro, nella settimana al 9 novembre le nuove richieste di disoccupazione negli Stati Uniti sono state 217mila, al di sotto delle 223mila delle attese e delle 221mila della settimina precedente.
Resta al contempo l’attenzione sugli sviluppi politici: dopo la vittoria di Trump alle presidenziali. i repubblicani hanno ottenuto il pieno controllo del Congresso degli Stati Uniti garantendosi la maggioranza alla Camera, in vista dell’inizio della nuova legislatura a partire da gennaio del prossimo anno.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,055, mentre il dollaro/yen scende a 155,6. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio con il Brent (+1,2%) a 73,2 dollari e il Wti (+1,3%) a 69,3 dollari.
Nel comparto obbligazionario, infine, i rendimenti sui Treasury a 2 e 10 anni salgono rispettivamente al 4,27% al 4,44%.