Seduta contrastata per le principali borse asiatiche in scia ai dati macro e alle parole del presidente della Federal Reserve.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente l’1,4 e il 2,4%, poco mosso Hong Kong (+0,1%). Tiene il Giappone con Nikkei a +0,4% e il Topix a +0,6%.
Oltreoceano, l’S&P 500 a terminato a +0,02%, il Dow Jones a -0,47% e il Nasdaq a -0,64%.
Sul sentimenti pesano i dati macro cinesi in chiaroscuro.
Infatti, la produzione industriale cinese è aumentata del 5,3% anno su anno a ottobre 2024, sotto le previsioni del 5,6%. L’attività nei servizi di pubblica utilità ha registrato un forte rallentamento, nonostante la solida produzione nel settore manifatturiero e minerario.
Di contro, le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,8% anno su anno a ottobre 2024, accelerando dal +3,2% nel mese precedente e superando il consenso del 3,8%. Si tratta della crescita più rapida da febbraio, sostenuta da una settimana di festività e misure di sostegno avviate da Pechino a fine settembre per rafforzare la domanda.
A ciò si sono aggiunte le parole del presidente della Fed Jerome Powell, che ha indicato di non avere fretta nell’abbassare il costo del denaro. “L’economia non sta inviando alcun segnale per affrettarci ad abbassare i tassi”, ha affermato Powell in un discorso davanti a manager e imprenditori a Dallas. “La forza che stiamo attualmente vedendo nell’economia ci dà la possibilità di affrontare le nostre decisioni con cautela”, ha aggiunto.
In scia a queste osservazioni i trader hanno abbassato le probabilità di un taglio dei tassi di un quarto di punto a dicembre al 58,9% dal precedente 72,2%.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,056 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 155,9. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,6%) a 71,4 dollari al barile e il Wti (-1,7%) a 67,6 dollari.