Le borse europee migliorano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,1% a 34.394 punti, in linea con il Dax di Francoforte (+0,1%) e Ftse 100 di Londra (+0,03%), preceduti dall’Ibex35 di Madrid (+1%), mentre il Cac 40 di Parigi viaggia poco sotto la parità (-0,03%).
Sul sentiment pesano le parole del presidente della Fed Powell secondo il quale non c’è fretta di abbassare i tassi in presenza di un’economia statunitense forte.
“Stiamo spostando la politica nel tempo verso un’impostazione più neutrale”, ha dichiarato il numero uno della banca centrale americana. “Ma il percorso per arrivarci non è preimpostato. Nel considerare ulteriori aggiustamenti all’intervallo target per i tassi, valuteremo attentamente i dati in arrivo, le prospettive in evoluzione e l’equilibrio dei rischi”.
“L’economia non sta inviando alcun segnale che dobbiamo affrettarci ad abbassare i tassi. La forza che stiamo attualmente vedendo nell’economia ci dà la possibilità di affrontare le nostre decisioni con attenzione. In definitiva, il percorso del tasso di riferimento dipenderà da come si evolveranno i dati in arrivo e le prospettive economiche”.
Parole che, insieme ai dati sull’inflazione pubblicati questa settimana, stanno portando gli investitori a diminuire pesantemente l’aspettativa su un taglio ai tassi a dicembre.
Sempre in tema di politica monetaria, secondo quanto si apprende dai verbali della Bce, l’Eurotower ha tagliato i tassi di interesse nella riunione di ottobre per evitare danni inutili all’economia a fronte di un processo di disinflazione ben avviato.
Dall’agenda macro, occhi alle 14:30, negli USA, sull’Indice manifatturiero New York Empire State di novembre e le vendite al dettaglio di ottobre; alle 15:15 sempre negli USA sulla produzione industriale di ottobre.
Intanto, secondo la lettura finale, in Italia l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato a ottobre un rialzo dell’1% su base annua, sopra il +0,7% del preliminare (rivisto da +1,0%) e in linea con il consensus.
A settembre, invece, la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 2,580 miliardi, in aumento dai 1,335 miliardi di agosto (dato rivisto da 1,431 miliardi). Gli analisti si attendevano un valore di 2,55 miliardi.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,057 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 155,3. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1,4%) a 71,6 dollari al barile e il Wti (-1,4%) a 67,8 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund flette a 120 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,53%.
Tornando a Piazza Affari, guida Generali (+4,6%) in scia alla trimestrale, seguita da Mediobanca (+2,4%), Iveco e Saipem (+1,7%). In coda, Interpump (-3%) che ieri ha annunciato i conti, preceduta da STM e Unicredit (-1,9%) e Bper (-1,6%).