Mercati – Europa rallenta nel pomeriggio con stime UE e Wall Street, Milano vira a -0,3%

Le borse europee rallentano nel pomeriggio con l’andamento in rosso di Wall Street e le stime UE.

A Milano, il Ftse Mib vira con un -0,3% a 34.246 punti, debole come il Cac 40 di Parigi (-0,4%), il Dax di Francoforte (-0,2%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%) mentre resta positivo l’Ibex35 di Madrid (+0,8%). Oltreoceano, il Nasdaq è in calo dell’1,9%, lo S&P500 dell’1,2% e il Dow Jones dello 0,7%.

A pesare sull’Europa sono le stime di crescita della Commissione europea, limate al ribasso per vari Paesi, tra cui l’Italia (attesa ora +0,7% nel 2024 e +1% nel 2025) e con la Germania prevista in recessione anche quest’anno.

Il tutto in un clima di incertezza globale già condizionato dalle parole del presidente della Fed Powell secondo il quale non c’è fretta di abbassare i tassi in presenza di un’economia statunitense forte.

Gli investitori restano, allo stesso tempo, intenti a monitorare e a valutare le scelte del presidente Donald Trump nella composizione della sua squadra di Governo.

Dall’agenda macro, a ottobre la produzione industriale statunitense è calata dello 0,3% su base mensile, in linea al consensus e in recupero dal -0,5% di settembre (rivisto da -0,3%).

Nella stessa area e mese, le vendite al dettaglio hanno rallentato leggermente meno delle attese (+0,3%) a +0,4% su base mensile, rispetto al +0,8% di settembre (rivisto da +0,4%).

La Federal Reserve di New York ha comunicato che l’indice Empire State Manufacturing di novembre è balzato ben oltre le attese (-0,3 punti) a 31,2 punti da -11,9 punti del mese precedente.

Nel Vecchio Continente, tra gli altri dati, a settembre la bilancia commerciale italiana ha evidenziato un surplus di 2,580 miliardi, in aumento dai 1,335 miliardi di agosto (dato rivisto da 1,431 miliardi). Gli analisti si attendevano un valore di 2,55 miliardi.

Secondo la lettura finale, sempre in Italia, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo ha registrato a ottobre un rialzo dell’1% su base annua, sopra il +0,7% del preliminare (rivisto da +1,0%) e in linea con il consensus.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,053 e il cambio tra biglietto verde e lo yen si mantiene in forte calo a 155,3. Tra le materie prime, il petrolio riduce le perdite con il Brent (-0,7%) a 72,0 dollari al barile e il Wti (-0,8%) a 68,2 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 119 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,55%.

Tornando a Piazza Affari, resta in vetta Generali (+4,8%) in scia alla trimestrale, seguita da Mediobanca (+3,1%) e Diasorin (+1,9%). Scivola in coda STM (-2,9%) in una seduta difficile per l’intero comparto dei chip con la guidance deludente di Applied Materials (-8% a Wall Street). Precedono Interpump (-2,7%) che ieri ha annunciato i conti, e Prysmian (-2,1%).