Iniziative Bresciane – Regione Toscana strategica per una crescita sostenibile

“Portare a termine nei tempi previsti la realizzazione dell’importante investimento sul fiume Arno, concludere gli iter istruttori delle altre iniziative in corso in Toscana e costruire l’impianto idroelettrico nel Comune bresciano di Barghe, di cui abbiamo recentemente ottenuto l’autorizzazione unica”. Sono questi, afferma Alberto Rizzi, Direttore Generale di Iniziative Bresciane, i pilastri strategici che guideranno il Gruppo INBRE per i prossimi anni, cui si affianca lo sviluppo del fotovoltaico. Centrali per lo sviluppo futuro anche il ruolo strategico della Regione Toscana, l’apertura all’M&A e l’approccio sostenibile del business model. Il tutto dopo un primo semestre 2024 in crescita con una marginalità che si conferma ai livelli storici.

Iniziative Bresciane, gruppo con più di 30 anni di esperienza nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ha chiuso il primo semestre 2024 con ricavi netti ed Ebitda in aumento del 17% rispettivamente a 15,7 milioni e 11,8 milioni e un risultato netto che si è attestato a 3,3 milioni. Dal lato patrimoniale, poi, la PFN si è mantenuta in linea con il 2023 a 104 milioni.

Risultati molto positivi che hanno beneficiato del deciso incremento della produzione idroelettrica (+87,2%), grazie alle elevate precipitazioni e all’entrata in funzione di nuovi impianti rientranti nel Progetto ‘fiume Arno’.

Una situazione climatica che si è mantenuta favorevole anche dopo la chiusura del semestre fa prospettare un andamento positivo anche per il resto del 2024, supportato anche dall’ultimo report di Intesa Sanpaolo che ha confermato le stime per il periodo 2024-2026, ribadendo la raccomandazione “Buy” sul titolo e, al contempo, alzando il TP a 17,90 euro.

Forte di una importante pipeline di progetti in corso di sviluppo, accomunati dalla profonda attenzione alla sostenibilità ambientale, sociale e di governance che da anni caratterizza il proprio modo di fare impresa, il Gruppo INBRE guarda con fiducia al prossimo futuro, confermando il ruolo chiave della Regione Toscana e con un occhio sempre vigile alle opportunità sul mercato secondario delle energie rinnovabili.

Alberto Rizzi, Direttore Generale di Iniziative Bresciane, illustra le priorità strategiche

“Il principale obiettivo strategico che il Gruppo si è posto sta nel concludere la realizzazione degli impianti del Progetto ‘fiume Arno’ entro i tempi previsti dal cronoprogramma”, esordisce Alberto Rizzi, Direttore Generale di Iniziative Bresciane (INBRE).

L’investimento in Toscana “sta procedendo, come da programma, in maniera spedita e ne prevediamo la conclusione entro il 2025”. In particolare, “delle 12 centrali idroelettriche in titolarità della partecipata Iniziative Toscane – con potenza di concessione complessiva di circa 9,5 MW e produzione annua attesa di circa 55 GWh – di cui si compone il project, abbiamo in corso la realizzazione degli ultimi 6 impianti, pari a circa 6 MW”.

Infatti, dopo essere entrati in funzione, tra marzo e aprile 2023, i primi 2 impianti, “Compiobbi” e “Incisa”, nel primo semestre 2024 sono state avviate alla produzione le centrali “Ellera” e “Isolotto”. E di recente sono stati allacciati alla rete elettrica nazionale anche gli impianti “Martellina e Cartiera” nel Comune di Fiesole e “S. Andrea Rovezzano” nei Comuni di Bagno a Ripoli e Firenze.

Parallelamente al Progetto ‘fiume Arno’, elemento centrale del piano industriale del Gruppo INBRE, “altra nostra priorità è concludere gli iter istruttori relativi alle altre iniziative in corso in Toscana, nonché la realizzazione e l’esercizio della centrale idroelettrica nel Comune di Barghe in Valle Sabbia, per la quale lo scorso luglio abbiamo ottenuto l’autorizzazione unica della Provincia di Brescia”, prosegue il manager.

“Si tratta di un piccolo impianto su DMV (deflusso minimo vitale, ndr), con una potenza di 97,94 kW, che produrrà energia sfruttando l’acqua non utilizzata dalla centrale principale, ottimizzandone così la produzione”.

Resta al contempo attenzionato lo sviluppo del fotovoltaico, dopo l’ottenimento lo scorso luglio dell’autorizzazione unica della Provincia di Brescia per la costruzione e l’esercizio di un parco solare nel Comune di Castel Mella, che sarà gestito dalla controllata Castelsolar.

Risultati del primo semestre 2024

Nel primo semestre 2024 il Gruppo INBRE ha registrato ricavi netti consolidati pari a 15,7 milioni, in aumento del 17% rispetto al pari periodo dell’esercizio precedente, in crescita a doppia cifra anche l’Ebitda, che ha raggiunto quota 11,8 milioni (+17%), mentre il risultato netto si è attestato a 3,3 milioni.

“Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti nei primi sei mesi di quest’anno, guidati dal positivo andamento della produzione e dall’entrata in esercizio di nuovi impianti sul Fiume Arno che hanno compensato il venir meno dei proventi straordinari derivanti dalla cessione, nel primo semestre 2023, della partecipazione in Iniziative Bergamasche, operazione che aveva generato un impatto positivo di 4,3 milioni”, osserva il DG.

Nel semestre, infatti, “la produzione di energia idroelettrica del Gruppo ha raggiunto i 114,2 GWh, con un significativo incremento, pari all’87,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie alle elevate precipitazioni e all’entrata in funzione degli impianti “Ellera” e “Isolotto” che hanno concorso, insieme a quelli già in funzione sull’asta dell’Arno, a oltre il 5% del totale della produzione complessiva. Dinamiche che hanno consentito un incremento complessivo delle vendite di energia del 71%, in considerazione delle diverse tariffe di cui i vari impianti beneficiano”.

Significativa anche l’evoluzione della marginalità che, spiega Rizzi, “ci riporta ai livelli storici e coerenti con l’andamento del fatturato del nostro Gruppo, attestandosi ben oltre il 70% – Ebitda margin al 75% – in linea rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dopo che nel 2022 era scesa vicino al 50%, soglia comunque importante, ma non adeguata alle nostre attese, in considerazione del settore in cui operiamo”.

Dal lato patrimoniale, infine, l’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2024 cifra in circa 104 milioni, sostanzialmente in linea con il dato di fine anno 2023 (102,8 mln), nonostante gli investimenti soprattutto sul fiume Arno, che stanno impegnando in maniera rilevante il Gruppo.

Prospettive per il FY 2024 e i prossimi esercizi

“La situazione climatica continua a essere favorevole anche dopo la chiusura del semestre, come si riscontra dai dati a livello nazionale registrati da Terna, indice di un trend ancora positivo per il FY 2024 e un andamento in linea con i risultati raggiunti nella prima metà dell’anno”, chiarisce il manager.

Ciò è supportato anche da Intesa Sanpaolo (Specialist della società) che, nello studio dello scorso 17 ottobre, conferma le stime per il periodo 2024-2026 e, soprattutto, ribadisce la raccomandazione sul titolo INBRE a “Buy” e alza il target price da 17,30 a 17,90 euro.

Quindi, “due dati significativi che dimostrano e confermano l’andamento positivo sia a livello di produzione che di risultati economico-finanziari, di cui pertanto non possiamo che essere soddisfatti”.

Intesa Sanpaolo ricorda come una forte produzione di energia idroelettrica sia continuata durante i mesi estivi, confermando il 2024 come un anno eccezionale rispetto alla storia recente.

Gli esperti lasciano invariate le previsioni, in considerazione di dati comparabili più sfidanti per gli ultimi mesi dell’anno che si combinano con il recente migliore trend dei prezzi dell’elettricità.

Intesa poi segnala che, mentre a livello di top-line la loro attuale stima FY24 potrebbe richiedere da parte di INBRE un “livello di fatturato simile nel 2H24”, la previsione in merito alla redditività FY24 (EBITDA) sembra invece “a portata di mano”, assumendo nel FY24 “una normalizzazione dell’eccezionale performance dell’EBITDA margin registrata nel 1H24”.

Infine, ulteriore elemento a supporto delle stime, ricordano gli analisti, è il significativo portafoglio di iniziative per lo sviluppo di nuove centrali idroelettriche negli anni a venire.

Scenari futuri

Guardando al prossimo futuro, “confermiamo il ruolo della Regione Toscana per il nostro business, quale asset strategico importante”, prosegue il DG con soddisfazione. “Nella regione, infatti, oltre al Progetto ‘fiume Arno’, gestiamo tre impianti idroelettrici in provincia di Lucca, da circa 4,7 MW complessivi, per uno dei quali stiamo completando il processo di revamping”.

Significativo il fatto che con il completamento del project, “la produzione in Regione Toscana contribuirà significativamente a quella complessiva del Gruppo”.

“La flessibilità del nostro piano industriale, poi, ci supporta nell’importante attività di ricognizione di siti che potrebbero essere presi in considerazione per la costruzione di nuove centrali e l’avvio delle conseguenti interlocuzioni con gli enti interessati”.

Parallelamente, “continueremo l’attenta valutazione delle opportunità di sviluppo esterno offerte dal mercato secondario dell’energia rinnovabile”.

Non meno di attenzione per il Gruppo INBRE è il tema delle grandi derivazioni: “osserviamo con attenzione l’evoluzione delle gare per l’aggiudicazione delle concessioni dei grandi impianti idroelettrici soprattutto nelle regioni in cui siamo presenti, a partire da Regione Lombardia che su questo fronte ha già avviato gli iter”, precisa Rizzi. Il tutto, “tenendo presente che dal punto di vista normativo i nostri impianti – data la ridotta dimensione, inferiore a 3MW – non dovrebbero subire impatti in termini di scadenza delle concessioni”.

“Elementi tutti che ci consentono di guardare al futuro con tranquillità forti di un andamento generale del settore idroelettrico che si conferma positivo”.

Sostenibilità

Lo scorso aprile il Cda di INBRE ha approvato, su base volontaria, il Bilancio di Sostenibilità 2023.

“Per noi si tratta del quarto anno di pubblicazione del bilancio di sostenibilità, attraverso cui vogliamo testimoniare in modo efficace la nostra priorità nel rafforzare il modello di business, integrando i principi di responsabilità economica, sociale e ambientale con tutti gli aspetti dell’attività svolta. La nostra azienda è tra gli abilitatori della transizione energetica e siamo consapevoli, quindi, di avere un ruolo significativo e un importante potenziale nel contesto di un futuro sistema energetico decarbonizzato”, richiama il manager.

L’attenzione alla biodiversità e agli ecosistemi, la produzione di energia rinnovabile e la riduzione di emissioni CO2 e il welfare aziendale, sono i temi centrali della politica di sostenibilità perseguita negli anni dal Gruppo, che si è indirizzato su questo percorso in largo anticipo rispetto a molte altre società.

Rispetto ai temi sociali, l’azienda sta ora dando attuazione al “Piano welfare” aziendale, approvato lo scorso luglio, a conferma dell’attenzione nei confronti del proprio personale dipendente.

Chiave, poi, è la sostenibilità degli investimenti: il finanziamento della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) da 49 milioni direttamente collegato al ‘Progetto Fiume Arno’ è una evidente attestazione dell’approccio sostenibile che contraddistingue storicamente il Gruppo INBRE.

Tali riconoscimenti giungono anche dalle amministrazioni locali, quali il Governatore della Regione Toscana e il Sindaco di Firenze, che, nel visitare i cantieri del project lungo il tratto fiorentino dell’Arno, hanno rimarcato in più passaggi l’attenzione all’ambiente osservata dal Gruppo INBRE e la qualità nella realizzazione degli impianti.

“Guidati da questi principi, siamo orgogliosi dei risultati ottenuti finora e vogliamo continuare a creare e condividere valore con tutti i nostri stakeholder, consapevoli di aver realizzato un Gruppo solido, pronto a cogliere nuove sfide e opportunità e proiettato verso una crescita continua e sostenibile”, conclude Alberto Rizzi.

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