Mercati – Chiusura negativa per le borse europee, Milano -1,3%

Gli eurolistini chiudono in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.

A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.325 punti (-1,3%), in calo come l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%), il CAC 40 di Parigi (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse di Londra (-0,1%).

Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,1% mentre il Dow Jones cede lo 0,3%.

Sul sentiment pesano i rischi legati all’approvazione, da parte di Putin, di un decreto che aggiorna la dottrina nucleare e all’annuncio di una possibile risposta nucleare di Mosca agli attacchi provenienti dall’Ucraina. Il tutto in un clima già gravato dal via libera di Joe Biden all’uso di missili americani a lungo raggio da parte di Kiev contro la Russia.

Resta nel contempo l’attenzione sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali. Secondo intanto il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, “È giunto il momento per la Bce di dare indicazioni più esplicite delle sue intenzioni” sui tassi e l’Eurotower “può permettersi di normalizzare” ora la sua politica monetaria.

Sul fronte macro, a ottobre i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno confermato i preliminari e le attese, registrando un aumento dello 0,3% su base mensile e del 2% anno su anno. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento su base tendenziale del 2,7%.

Domani l’attenzione sarà rivolta all’inflazione del Regno Unito e ai conti del colosso tecnologico Nvidia.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,058, il dollaro/yen a 154,3. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,3%) a 73,1 dollari e il Wti (-0,3%) a 69,0 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 121 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,55%.

Tornando a Piazza Affari, guida Leonardo (+1,4%), seguita da Hera (+0,5%), Inwit (+0,3%) mentre arretrano in particolare Telecom Italia (-4,1%), Banca Popolare di Sondrio (-3,9%), Finecobank (-3,6%), Banca Mediolanum (-3,2%).