Le borse europee virano in rosso a metà seduta in scia ai futures di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede il 2,2% a 33.020 punti, preceduto dall’Ibex35 di Madrid (-1,4%), il Cac 40 di Parigi (-1,3%), il Dax di Francoforte (-1,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,5%).
Sul fronte macro, l’Eurostat ha comunicato che a ottobre i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno confermato i preliminari e le attese, registrando un aumento dello 0,3% su base mensile e del 2% anno su anno. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento su base tendenziale del 2,7%.
Domani l’attenzione sarà rivolta all’inflazione del Regno Unito e ai conti del colosso tecnologico Nvidia.
Gli operatori restano al contempo intenti a valutare le prossime mosse delle banche centrali a seguito in particolare delle parole pronunciate la scorsa settimana da Powell, secondo il quale la Fed non ha fretta di tagliare i tassi, dato lo stato di salute dell’economia americana.
Nessuna nuova indicazione in tema di politica monetaria, invece, nell’intervento di ieri da parte di Christine Lagarde. In una conferenza a Parigi, la presidente della Bce ha rimarcato l’importanza di sbloccare il mercato interno da barriere che tolgono ancora un 10% al potenziale economico e arrivare all’unione dei capitali per dare maggiori opportunità di investimento per gli 8mila miliardi di risparmi delle famiglie e per affrontare le sfide globali.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,056 e il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 153,6. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,7%) a 72,8 dollari al barile e il Wti (-0,7%) a 68,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 123 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,54%.
Tornando a Piazza Affari, acquisti sono su Terna (+0,1%), realizzi in particolare sui bancari Fineco (-4,6%), Popolare di Sondrio (-4,4%) e Unicredit (-3,9%), oltre che su Stellantis (-4,1%).