Le borse europee proseguono in rosso nel pomeriggio appesantite dalle preoccupazioni per una escalation nella guerra tra Russia e Ucraina e con l’andamento debole di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,9% a 33.105 punti, preceduto dall’Ibex35 di Madrid (-1,3%), il Cac 40 di Parigi (-1,2%), il Dax di Francoforte (-1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%). Oltreoceano, il Dow Jones è in calo dello 0,6%, lo S&P500 dello 0,2% mentre il Nasdaq resiste a +0,1%.
Sul sentiment pesano i rischi legati all’approvazione, da parte di Putin, di un decreto che aggiorna la dottrina nucleare e all’annuncio di una possibile risposta nucleare di Mosca agli attacchi provenienti dall’Ucraina. Il tutto in un clima già gravato dal via libera di Joe Biden all’uso di missili americani a lungo raggio da parte di Kiev contro la Russia.
Resta nel contempo l’attenzione sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali. Secondo intanto il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, “È giunto il momento per la Bce di dare indicazioni più esplicite delle sue intenzioni” sui tassi e l’Eurotower “può permettersi di normalizzare” ora la sua politica monetaria.
Sul fronte macro, a ottobre i prezzi al consumo nell’Eurozona hanno confermato i preliminari e le attese, registrando un aumento dello 0,3% su base mensile e del 2% anno su anno. L’indice Core, calcolato al netto dei prezzi di energia, cibo, alcool e tabacco, ha mostrato un incremento su base tendenziale del 2,7%.
Domani l’attenzione sarà rivolta all’inflazione del Regno Unito e ai conti del colosso tecnologico Nvidia.
Sul forex, l’euro/dollaro riduce il calo a 1,058 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 153,9. Tra le materie prime, il petrolio vira al rialzo con il Brent (+0,7%) a 73,8 dollari al barile e il Wti (+0,7%) a 69,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 123 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,56%.
Tornando a Piazza Affari, tengono solo Leonardo (+1%), Hera (+0,2%) e Inwit (+0,1%); in coda Popolare di Sondrio (-4,5%), Finecobank (-4,4%) e Telecom Italia (-3,9%).