Gli eurolistini chiudono in rialzo mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.295 punti (+0,2%), in guadagno come il DAX di Francoforte (+0,8%), il Ftse 100 di Londra (+0,8%), il CAC 40 di Parigi (+0,2%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,9%, lo S&P 500 lo 0,2% mentre il Nasdaq cede lo 0,4%.
Gli investitori stanno ancora metabolizzando i conti di Nvidia, ancora una volta, oltre le attese, sebbene rimangano dubbi sulle previsioni per fine anno che non hanno soddisfatto le aspettative degli operatori più esigenti.
Il gruppo specializzato in chip per l’IA ha archiviato il terzo trimestre, chiusosi a ottobre, con ricavi balzati del 94% su base annua a 35,1 miliardi di dollari e un utile più che raddoppiato a 19,3 miliardi. La società, al primo posto al mondo per capitalizzazione, prevede un’ulteriore crescita intorno al 70% per il trimestre in corso.
Resta l’attenzione anche sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali a seguito, tra l’altro, delle parole di Michelle Bowman, componente del board della Federal Reserve, secondo la quale serve “un approccio più cauto” sulla politica monetaria, e in attesa di nuovi interventi dei funzionari.
Sullo sfondo restano i rischi di escalation nella guerra tra Russia e Ucraina oltre a rimanere monitorata la crisi in Medio Oriente.
Dall’agenda macro, nella settimana al 16 novembre le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 213mila unità, inferiori alle 220mila unità del consensus e alle 219mila della settimana precedente.
A novembre l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia ha virato a -5,5 punti, peggiorando più del consensus (7,4 punti) dai 10,3 punti di ottobre.
In Francia, a novembre, l’indice relativo al sentiment dell’industria manifatturiera è salito da 93 a 97 punti, in miglioramento oltre le attese (95 punti).
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,048, il dollaro/yen a 154,6. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,3%) a 73,7 dollari e il Wti (+1,4%) a 69,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 125 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,57%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Leonardo (+2,0%), Saipem (+1,9%), Unipol (+1,7%), A2a (+1,6%) mentre chiudono in coda Nexi (-3,3%), Telecom Italia (-1,7%), Campari (-1,4%), Moncler (-1,4%).