Le borse europee proseguono senza una direzione univoca nel pomeriggio con l’andamento debole di Wall Street.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 33.165 punti, debole come l’Ibex35 di Madrid (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,3%) mentre resistono il Ftse 100 di Londra (+0,4%) e il Dax di Francoforte (+0,3%). Oltreoceano, il Nasdaq è in calo dello 0,8%, lo S&P500 dello 0,2%; tiene invece il Dow Jones (+0,2%).
Gli investitori stanno ancora metabolizzando i conti di Nvidia, ancora una volta, oltre le attese, sebbene rimangano dubbi sulle previsioni per fine anno che non hanno soddisfatto le aspettative degli operatori più esigenti.
Il gruppo specializzato in chip per l’IA ha archiviato il terzo trimestre, chiusosi a ottobre, con ricavi balzati del 94% su base annua a 35,1 miliardi di dollari e un utile più che raddoppiato a 19,3 miliardi. La società, al primo posto al mondo per capitalizzazione, prevede un’ulteriore crescita intorno al 70% per il trimestre in corso.
Resta l’attenzione anche sulle indicazioni provenienti dalle banche centrali a seguito, tra l’altro, delle parole di Michelle Bowman, componente del board della Federal Reserve, secondo la quale serve “un approccio più cauto” sulla politica monetaria, e in attesa di nuovi interventi dei funzionari.
Sullo sfondo restano i rischi di escalation nella guerra tra Russia e Ucraina oltre a rimanere monitorata la crisi in Medio Oriente.
Dall’agenda macro, nella settimana al 16 novembre le richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti sono risultate pari a 213mila unità, inferiori alle 220mila unità del consensus e alle 219mila della settimana precedente (riviste da 217mila).
A novembre l’indice di fiducia commerciale dei produttori del distretto di Philadelphia ha virato a -5,5 punti, peggiorando più del consensus (7,4 punti) dai 10,3 punti di ottobre.
In Francia, a novembre, l’indice relativo al sentiment dell’industria manifatturiera è salito da 93 (dato rivisto da 92 punti) a 97 punti, in miglioramento oltre le attese (95 punti).
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,053 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 154,1. Tra le materie prime, il petrolio prosegue positivo con il Brent (+1,5%) a 73,9 dollari al barile e il Wti (+1,7%) a 69,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene in rialzo a 125 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,56%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Leonardo (+1,6%), seguita da Italgas, Unipol e Saipem (tutte e tre a +0,9%). Resta pesante Nexi (-3,9%) in una seduta complessivamente negativa per l’intero settore dei pagamenti digitali frenato dalla debolezza del comparto e dai timori di concorrenza dei metodi alternativi. Precedono Telecom Italia (-2,4%), dopo l’annuncio di investimento di circa 130 milioni per il cloud, e Moncler (-2,4%).