Mercati – Europa scivola perlopiù in negativo a metà seduta dopo i Pmi, Milano (-0,7%) in coda frenata dai bancari

Le borse europee scivolano perlopiù in negativo a metà seduta in linea ai futures di Wall Street.

A Milano, il Ftse Mib vira con un -0,7% a 33.053 punti, preceduto da Cac 40 di Parigi (-0,3%), Ibex35 di Madrid (-0,2%) e Dax di Francoforte (-0,1%); tiene il Ftse 100 di Londra (+0,8%).

Sul sentiment continentale pesa il calo dei PMI preliminari dell’Eurozona di novembre. In particolare, il manifatturiero si è attestato a 45,2 punti, sotto le attese e il mese precedente (entrambi a 46,0 punti). Il composito ha segnato 48,1 punti, inferiore ai 50,0 punti di ottobre. Il servizi è sceso a 49,2 punti dai 51,6 punti del mese precedente e delle attese.

Sempre sul fronte macro, tra i diversi dati odierni, in Germania, il PMI manifatturiero preliminare di novembre si è attestato a 43,2 punti, leggermente superiore alle attese e al finale di ottobre (entrambi 43 punti). In calo invece il PMI servizi, sceso a 49,4 punti dai 51,6 punti previsti e del precedente. Il composito ha riportato 47,3 punti, inferiori al consensus e alla lettura di ottobre (entrambi 48,6 punti).

Nella stessa area, nel terzo trimestre 2024 il Pil destagionalizzato finale è aumentato dello 0,1% su base trimestrale, sotto il consensus e il preliminare (entrambi +0,2%). Il dato, aggiustato per i giorni lavorativi, si è ridotto dello 0,3%, rispetto al -0,2% delle attese e del preliminare.

Gli investitori stanno anche valutando le parole pronunciate stamattina da Christine Lagarde. Secondo la presidente della BCE è più urgente che mai avanzare verso l’Unione dei Mercati dei Capitali in considerazione del calo della posizione dell’Europa nell’innovazione e dell’aumento delle tensioni geopolitiche.

Infine, cresce l’attesa per il giudizio di Moody’s, in uscita stasera, sul debito pubblico italiano.

Sul forex, l’euro/dollaro torna a scendere a 1,041 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 154,3. Tra le materie prime, il petrolio riduce i guadagni con il Brent (+0,4%) a 74,6 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 70,4 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 126 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.

Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Inwit (+2%), seguita da Diasorin (+1,9%) e Terna (+1,8%). Pesano in coda i titoli bancari Unicredit (-3,3%), MPS (-3,2%) e Popolare di Sondrio (-3,1%).