Seduta mista per le principali borse asiatiche dopo la chiusura in rialzo di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,1 e lo 0,2%, deboli come Hong Kong (-0,4%). Denaro invece sul Giappone con Nikkei a +1,1% e il Topix a +0,7%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a +1%, l’S&P500 a +0,4% e il Nasdaq a +0,2%.
Resta l’attenzione sulla politica monetaria con la banca centrale cinese che ha lasciato invariato al 2% il tasso di interesse sulle linee di credito a medio termine a un anno.
Gli investitori restano allo stesso tempo intenti a valutare se le misure di stimolo annunciate nelle scorse settimane dalle autorità di Pechino saranno sufficienti a sostenere la crescita economica del Paese. Il tutto, in vista anche dei previsti maggiori dazi statunitensi sulle merci cinesi sotto l’amministrazione Trump.
Negli Usa, il tycoon resta intanto impegnato sulla squadra di governo mentre gli operatori sembrano considerare, come relativamente favorevole al mercato, la scelta di nominare l’investitore miliardario Scott Bessent come segretario al Tesoro.
Sullo sfondo continuano a pesare l’escalation tra Russia e occidente nonché la crisi in Medio Oriente.
Sul forex, l’euro/dollaro balza a 1,047 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 154,3. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,8%) a 74,1 dollari al barile e il Wti (-0,9%) a 70,6 dollari.