Avvio positivo per le principali borse europee con l’attenzione focalizzata su diversi driver.
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,3% a 33.578 punti, preceduto da Cac 40 di Parigi (+0,9%), Dax di Francoforte (+0,8%), Ibex35 di Madrid (+0,6%) e Ftse 100 di Londra (+0,4%).
Resta l’attenzione sugli Usa dove il presidente eletto Trump prosegue i lavori per la squadra di governo mentre gli operatori sembrano considerare, come relativamente favorevole al mercato, la scelta di nominare l’investitore miliardario Scott Bessent come segretario al Tesoro.
Sul fronte asiatico, la People’s Bank of China ha iniettato 900 miliardi di yuan nel sistema finanziario mediante una linea di credito a medio termine di un anno al tasso invariato del 2,0%.
Gli investitori restano allo stesso tempo intenti a valutare se le misure di stimolo annunciate nelle scorse settimane dalle autorità di Pechino saranno sufficienti a sostenere la crescita economica del Paese. Il tutto, in vista anche dei previsti maggiori dazi statunitensi sulle merci cinesi sotto l’amministrazione Trump.
Dall’agenda macro, attesi alle ore 10:00 Germania l’Indice IFO di novembre; alle 14:30, negli USA, il Chicago Fed National Activity Index di ottobre; alle 16:30, sempre negli USA, l’attività manifatturiera Fed Dallas di novembre.
Sul forex, l’euro/dollaro balza a 1,045 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 154,6. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,9%) a 74,0 dollari al barile e il Wti (-1%) a 70,6 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 126 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,49% dopo che venerdì sera Moody’s ha confermato sull’Italia il giudizio Baa3 con outlook “stabile”. L’agenda di rating ha tuttavia posto l’accento sul rallentamento della crescita e il contemporaneo aumento del debito pubblico.
Tornando a Piazza Affari, Banco Bpm corre in testa con un +5,3% in scia all’offerta di scambio volontaria da parte di UniCredit per un corrispettivo totale di circa 10,1 miliardi di euro, interamente in azioni. Seguono Cucinelli (+3,2%) e Campari (+2,8%).
In coda la già citata UniCredit (-2,9%), Leonardo (-0,6%) e Intesa Sanpaolo (-0,5%).