Gli eurolistini chiudono perlopiù in rialzo mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.428 punti (-0,2%). Chiudono invece in guadagno il DAX di Francoforte (+0,6%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il CAC 40 di Parigi (+0,1%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna lo 0,7%, il Nasdaq lo 0,4% e lo S&P 500 lo 0,3%.
Gli operatori hanno accolto positivamente la decisione, da parte di Donald Trump, di nominare Scott Bessent come segretario al tesoro degli Stati Uniti. Tale scelta ha alleviato le preoccupazioni sugli effetti inflazionistici che potrebbero derivare dal programma del neo-presidente. Sebbene Bessent abbia dichiarato che sosterrà i piani di Trump in materia di tariffe e tagli fiscali, gli investitori si aspettano che darà la priorità alla stabilità economica e di mercato del Paese.
Resta l’attenzione anche sull’agenda macroeconomica di questa settimana, con gli investitori intenti a trarre nuove indicazioni utili a prevedere le prossime mosse della Federal Reserve.
Con la chiusura giovedì dei listini americani per il Giorno del ringraziamento, gli appuntamenti principali statunitensi sono concentrati su mercoledì, con i dati di ottobre sugli ordini di beni durevoli e sulle scorte all’ingrosso, il PIL, i dati settimanali sulle richieste di sussidi di disoccupazione, l’indice MBA sulle richieste di mutui ipotecari e il deflatore PCE, una misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed.
Sul fronte macro odierno, ad ottobre, l’indice CFNAI (Chicago Fed National Activity Index), che misura l’andamento dell’attività economica nell’area di Chicago, si è attestato a -0,40 punti, peggiorando oltre le attese (-0,20 punti) rispetto ai -0,27 punti di settembre (rivisto da -0,28 punti).
In Germania, a novembre l’indice IFO, che misura la fiducia delle aziende, si è attestato a 85,7 punti, in calo più delle attese (86,0 punti) rispetto al mese precedente (86,5 punti). L’IFO Current Assessment è stato pari a 84,3 punti, sotto le attese (85,4 punti) e il dato di ottobre (85,7 punti). L’indicatore relativo alle aspettative di business si è attestato a 87,2 punti, sopra le previsioni (87,0 punti) ma in lieve flessione rispetto a ottobre (87,3 punti).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,050, il dollaro/yen scende a 154,4. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-2,6%) a 72,7 dollari e il Wti (-2,7%) a 69,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 125 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,46%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Banco Bpm (+5,5%) in scia all’OPA lanciata da Unicredit, Stmicroelectronics (+4,6%), Erg (+3,3%), Interpump Group (+3,3%) mentre chiudono in coda Unicredit (-4,8%), Banca Monte Paschi Siena (-2,2%), Leonardo (-2,0%), Bper Banca (-1,8%).