Il Cda di Banco BPM ha preso atto dell’offerta pubblica di scambio volontaria promossa da Unicredit sulla totalità delle azioni della banca, ritenendola non sufficiente.
Secondo Banco BPM, le condizioni dell’offerta “non riflettono in alcun modo la redditività e l’ulteriore potenziale di creazione di valore per gli azionisti di Banco BPM; tale potenziale è
ulteriormente rafforzato dalle operazioni straordinarie recentemente annunciate, che si
aggiungono alle azioni già contenute nel piano industriale 2023-26 e che si tradurranno in
un aggiornamento degli obiettivi del piano medesimo”.
Secondo Banco BPM, inoltre, l’offerta “espone gli stakeholders della banca all’alea connessa all’esito delle iniziative di espansione avviate da UniCredit in Germania nonché a una significativa diluizione dell’attuale esposizione geografica che, in luogo di un’attrattiva concentrazione di Banco BPM nelle regioni più dinamiche del Paese e dell’Eurozona, si riposizionerebbe su aree oggi caratterizzate da una minore crescita e un maggiore rischio geopolitico.”
In aggiunta, “le sinergie di costo lorde stimate sono pari a 900 milioni, ossia più di un terzo della base costi di BBPM, destando forti preoccupazioni sulle prevedibili ricadute a livello occupazionale e sociale. Peraltro tali sinergie, al pari di quelle di ricavo, non sono per nulla valorizzate nelle condizioni dell’Offerta.”