Gli eurolistini chiudono in ribasso mentre Wall Street procede mista dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.168 punti (-0,8%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-0,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse di Londra (-0,4%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna lo 0,5%, lo S&P 500 lo 0,4% mentre il Dow Jones cede lo 0,3%.
Gli investitori restano intenti a monitorare le mosse di Trump una volta insediatosi alla Casa Bianca: il presidente eletto ha infatti promesso che applicherà tariffe aggiuntive del 10% sulle importazioni cinesi e imposte del 25% su tutti i prodotti provenienti da Messico e Canada.
Allo stesso tempo l’attenzione è sui nuovi spunti che potrebbero emergere dai verbali della Fed, in uscita stasera, e da una serie di dati che verranno pubblicati domani, tra i quali il PIL, le richieste di sussidi di disoccupazione e il deflatore PCE, una misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla banca centrale Usa.
Sul fronte macro, a novembre l’indice manifatturiero della regione di Richmond si è attestato a -14 punti, stabile, contro le attese (-10 punti), rispetto alla rilevazione di ottobre.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,048, il dollaro/yen a 153,4. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,4%) a 72,8 dollari e il Wti (+0,5%) a 69,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 126 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,46%.
Tornando a Piazza Affari, guida Cucinelli (+1,7%), seguita da Generali (+1,6%), Snam (+1,4%), Saipem (+1,3%) mentre arretrano in particolare Stellantis (-4,8%), Pirelli (-4,6%), Campari (-2,5%), Unipol (-2,1%).