Prevista partenza poco mossa per le principali borse europee con l’attenzione rivolta alla serie di appuntamenti odierni e all’indomani dei verbali della Federal Reserve.
Chiusura ieri positiva a Wall Street con il Nasdaq, l’S&P500 entrambi a +0,6% e il Dow Jones a +0,3%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -0,8%; in controtendenza Hong Kong (+2,3%) e Shanghai (+1,5%).
Occhi puntati su una serie di dati che verranno pubblicati oggi, tra i quali il PIL, le richieste di sussidi di disoccupazione e il deflatore PCE, una misura dell’inflazione attentamente monitorata dalla Fed.
Il tutto all’indomani della pubblicazione dei verbali della banca centrale statunitense dai quali emerge l’incertezza tra i funzionari sulle prossime mosse da adottare. In vista del meeting del 18 dicembre, alcuni hanno dichiarato che la Fed potrebbe mettere in pausa i tagli e tenere fermi i tassi d’interesse a un livello restrittivo se l’inflazione dovesse restare invariata.
Sempre in tema di politica monetaria, la banca centrale neozelandese ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base, come previsto.
Sul fronte asiatico, mentre gli operatori stanno metabolizzando le tariffe minacciate da Trump, il governo cinese ha approvato un’emissione obbligazionaria da 500 miliardi di yuan (69 miliardi di dollari) per finanziare investimenti in progetti volti a stimolare la crescita economica.
Infine, resta monitorato il contesto geopolitico con le tensioni in Medio Oriente che si sono leggermente attenuate. Il presidente Joe Biden ha infatti dichiarato che Israele ha raggiunto un accordo di cessate il fuoco con il gruppo militante libanese Hezbollah dopo settimane di trattative mediate dagli Stati Uniti.
A Piazza Affari, restano sotto i riflettori Unicredit e Banco BPM dopo che il Cda di quest’ultima ha preso atto dell’offerta pubblica di scambio volontaria promossa dalla stessa Unicredit sulla totalità delle azioni della banca, ritenendola non sufficiente.