Wall Street continua a salire e resiste anche alle dure parole sui dazi del neo presidente Donald Trump, che ha promessi di aumentare dal primo giorno del suo mandato le tariffe sull’import cinese del 10% e di mettere nuovi dazi del 25% sui beni provenienti da Canada e Messico.
Il bilancio della seduta vede l’S&P 500 a + 0,57%, il Dow Jones a +0,28% e il Nasdaq a +0,63%.
Le parole del Tycoon americano sui dazi non hanno pesato particolarmente sui mercati americani, ma hanno dato una forte scossa alle piazze finanziarie del resto del mondo con l’Europa che ha chiuso quasi tutta negativa.
Anche le conseguenze per l’economia americana non sono però da sottovalutare perchè se gli Stati Uniti non prepareranno delle alternative per automobili, energia, e altri prodotti e materie prime provenienti da Cina, Canada e Messico “le aziende saranno costrette ad aumentare i prezzi dei prorpi beni e il cittadino americano sarà improvvisamente più povero”, hanno detto Carl Weinberg e Rubeela Faroqui, economisti all’High Frequency Economics.
Sullo sfondo rimangono le tensioni, ormai ai massimi storici, tra Russia e occidente oltrechè la guerra in medioriente con Isreale e Hezbollah che hanno firmato un cessate il fuoco in Libano, dando così respiro a una delle guerre più sanguinose da decenni tra israele e il gruppo fondamentalista islamico.
Tornando all’azionario americano General Motors è crollata del 9% e Ford Motor del 2,6%. Entrambe importano componentistica dal messico.
Costellation Brand, che esporta in messico diversi brand di birra, è calata del 3,3%.
Crolla Kohl (-17%), società proprietaria di una delle più importanti catene di centri commerciali degli Usa, dopo aver pubblicato una trimestrale inferiore alle attese, penalizzata sopratutto da abbigliamento e calzature.
In calo anche Best Buy che ha chiuso a -4,9%.
Nonostante queste performance le società che ieri hanno chiuso in positivo sono state più di quelle che hanno sofferto in scia alle parole di Trump.
J.M. Smucker, produttore di beni alimentari e bevande, ha chiuso a +5,7% dopo aver battuto le stime degli analisti per la trimestrale.
Ad aiutare i listini anche le Big Tech con Amazon che ha guadagnato il 3,2% e Microsoft il 2,2%.
Continua il calo dell’indice Vix, che misura la volatilità, a 14,1 punti (-3,42%).
Passando alle materie prime il future sul Brent è flat a 72,33 dollari al barile dopo il calo di ieri (-0,27%). Poco mosso anche il Wti (+0,07%) a 68,8 dollari al barile dopo il -0,1% di ieri.
Il rame scende dello 0,83% a 4,15 dollari.
Tra i metalli preziosi il future sull’oro stamattina sale leggermente dello 0,82% a 2.667,8 dollari l’oncia dopo la seduta piatta di ieri. Sale anche il future sull’argento a +0,84% a 31,09 dollari l’oncia.
Infine sul Forex l’euro/dollaro è stabile a 1,048 e il dollaro/yen scende a 152,2.