Hera – Solida crescita organica trainata dalle Reti nei 9M24 con indici di redditività in aumento

In un’intervista a Market Insight il Presidente esecutivo del Gruppo Hera, l’Ingegnere Cristian Fabbri, ha offerto un’analisi sui principali elementi che hanno trainato gli ottimi risultati al 30 settembre 2024, solido punto di partenza su cui innestare il Piano Industriale al 2028.

“Pienamente in linea con quanto evidenziato nel primo semestre 2024, anche i risultati dei nove mesi si contraddistinguono per una significativa crescita di tutti i principali indicatori del conto economico e una creazione di valore in continua progressione per tutti gli stakeholder. In particolare, l’accelerazione dell’utile netto di pertinenza degli Azionisti, che si incrementa di oltre il 20%, e l’aumento del rendimento sul capitale investito, che sale al 9,5%, confermano che stiamo dando piena esecuzione al nostro Piano industriale”, spiega il Presidente Fabbri.

“Ai positivi risultati economico-finanziari si accompagna la continua attenzione alla crescita sostenibile dei territori in cui operiamo: un impegno che trova conferma nel margine operativo lordo a valore condiviso, pari a circa il 54% del MOL complessivo. Sono risultati che fanno leva sulla capacità del Gruppo di crescere sia nelle attività a libero mercato che in quelle regolate, continuando quel percorso di sviluppo ‘strutturale’ sostenibile a favore delle comunità servite. A seguito dell’avvio della fornitura dei clienti del Servizio a Tutele Graduali e del continuo sviluppo commerciale, ormai forniamo almeno un servizio a oltre 7,5 milioni di cittadini”.

Solida crescita dall’Ebitda all’ultima riga del Conto Economico

“In un contesto caratterizzato dalla normalizzazione dei prezzi delle commodity e da una debole crescita economica, il Gruppo Hera ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con risultati molto apprezzabili, sostenuti da una crescita di natura interamente organica, e che ci consentono di potere affermare di essere sulla buona strada per centrare gli obiettivi 2027 previsti da Piano”, esordisce il Presidente.

Cristian Fabbri, Presidente esecutivo del Gruppo Hera

Il MOL 9M24 è migliorato del 3,1% a 1,04 miliardi, grazie al contributo positivo sia dei business regolati sia di quelli a libero mercato, “nonostante il venir meno dei circa 86 milioni conseguiti nel 2023 nell’area Energy attraverso le attività di efficientamento energetico incentivate dall’Ecobonus 110%”.

L’incremento dell’EBITDA si è ampliato a livello di EBIT, +3,5% a 522,5 milioni, “soprattutto grazie a una riduzione degli accantonamenti al fondo svalutazione crediti delle società commerciali, in scia al calo del prezzo delle commodity energetiche. I minori accantonamenti hanno compensato i maggiori ammortamenti connessi agli investimenti operativi, che sono stati indirizzati principalmente alle Reti, agli impianti per il trattamento dei rifiuti e all’acquisizione di nuova clientela”, prosegue Fabbri.

Scendendo lungo il conto economico, “il saldo della gestione finanziaria migliora grazie all’ottimizzazione dei costi, complice anche la graduale discesa dei prezzi energetici e dei tassi di interesse, e all’aumento dei proventi da partecipate, oltre che per l’effetto positivo dell’attualizzazione di crediti fiscali. In parallelo, sono proseguite le attività di liability management, che ci hanno permesso di ottenere finanziamenti BEI, per 460 milioni, mentre abbiamo rimborsato altre forme di debito preesistente, inclusi 288 milioni del primo green bond che Hera aveva emesso nel 2014”.

Grazie alle dinamiche sopra esposte, l’Utile Netto dopo il risultato di terzi ha così raggiunto i 282,9 milioni, registrando un’accelerazione del 20,1% rispetto al risultato del pari periodo 2023.

Il contributo delle aree

Determinante è stato il contributo della filiera delle Reti, il cui MOL ha registrato un progresso dell’11,4% a 390,9 milioni (+40 mln vs 9M23). Un risultato che “conferma la nostra capacità di cogliere al meglio i vantaggi di una regolazione che, anche dopo l’ultima revisione di ARERA, ci incentiva a investire in modo mirato per assicurare maggiore resilienza alle infrastrutture di fronte a eventi climatici estremi, garantendo affidabilità e continuità nei servizi e a gestire gli asset in modo efficiente, così da massimizzarne i ritorni”, sottolinea il Presidente.

Significativo anche l’apporto dell’area Ambiente, il cui EBITDA è cresciuto del 5,3% a 271,6 milioni (+13,6 mln vs 9M23), facendo leva “sull’ampia base impiantistica e sulla capacità di offrire servizi di intermediazione internazionale dei rifiuti. Un business strategico, quest’ultimo, che assicura elevata marginalità, in quanto non comporta assorbimento di capitale investito”.

Va peraltro evidenziato che “il settore del trattamento dei rifiuti è ancora molto frammentato e risente di una carenza endemica di capacità impiantistica: in questo contesto, Hera riesce perciò a mantenere un elevato livello di volumi trattati e ad applicare prezzi remunerativi, anche a fronte di congiunturali rallentamenti della domanda”, rimarca Fabbri.

Ad arricchire ulteriormente l’offerta e il portafoglio clienti del Gruppo è stato il contribuito dato dall’integrazione con la modenese ACR Reggiani, acquisizione perfezionata a marzo 2023, che ha sancito la nascita del maggiore operatore italiano nel settore delle bonifiche ambientali e nel global service dei rifiuti industriali.

Di contro, i business dell’Energia vedono il proprio EBITDA in calo del 7,1% a 353 milioni (-26,8 mln vs 9M23) essenzialmente per il venire meno degli incentivi legati al Superecobonus. Tuttavia, la crescita organica in queste aree è significativa, circa 59 milioni, e guidata dal progressivo incremento della base clienti. Complessivamente, al 30 settembre 2024, “potevamo contare su 2,65 milioni di clienti nella fornitura di elettricità e su 2,05 milioni per il gas, per un totale di 4,7 milioni di clienti, in aumento di oltre 900 mila unità rispetto a un anno prima, grazie soprattutto alla clientela conquistata durante il processo di liberalizzazione del mercato elettrico italiano”.

Il leverage si mantiene ben al di sotto del 3x e migliorano gli indici di redditività

“Non solo abbiamo raggiunto importanti risultati ma abbiamo anche mantenuto un equilibrato profilo di rischio e incrementato gli investimenti”, prosegue il Presidente.

“Potendo contare su una significativa generazione di cassa operativa, abbiamo potuto finanziare investimenti operativi netti per circa 535 milioni (+45 mln vs 9M23), e coprire la remunerazione agli azionisti, con un dividendo in crescita del 12%, preservando un solido equilibrio finanziario”.

Il rapporto PFN/EBITDA al 30 settembre 2024 risulta pari a 2,7x: “un livello che si mantiene in linea con quello dei due trimestri precedenti e rimane ampiamente inferiore alla soglia di 3,0x che ci siamo posti per avere un’ampia flessibilità finanziaria ed essere pronti a cogliere le opportunità che si dovessero prospettare nei mercati di riferimento”.

Inoltre, evidenzia Fabbri, “le solide gestioni operativa e finanziaria ci hanno permesso anche di migliorare i livelli di ritorno sul capitale investito e sui mezzi propri: infatti, il ROI è passato dal 9,0% del 30 settembre 2023 al 9,5% del 30 settembre 2024, mentre il ROE ha registrato una crescita ancora maggiore, dal 10,6% all’11,7%. Miglioramenti che si sono riflessi sul total shareholders’ return del periodo: se sommiamo il rendimento del dividendo distribuito a giugno (circa 4%), con la crescita degli utili per azione (+20%), i nostri azionisti hanno beneficiato di un ritorno del +24%, che è il doppio di quanto prospettato come media annua nel piano industriale”.

Si tratta di indicatori su cui “misuriamo attentamente l’entità del valore che abbiamo creato nel corso dei trimestri” e che stanno mostrando trend positivi che, conclude Cristian Fabbri, “ci consentono di affermare quanto la gestione di questi primi nove mesi dell’anno abbia già dato grandi soddisfazioni agli azionisti di Hera e possa essere un solido punto di partenza su cui innestare il Piano al 2028, che verrà presentato all’inizio del prossimo anno”.