Mercati asiatici – Contrastati con Cina e Hong Kong sottotono

Seduta contrastata per le principali borse asiatiche dopo la chiusura negativa di ieri a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,5 e l’1,3%, sottotono come Hong Kong (-1,3%). Bene invece il Giappone con Nikkei a +0,6% e il Topix a +0,8%.

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a -0,6%, l’S&P 500 a -0,4% e il Dow Jones a -0,3%. Oggi i listini statunitensi saranno fermi per il Giorno del Ringraziamento.

In Cina, gli operatori restano in attesa di ulteriori stimoli da parte delle autorità di Pechino in vista della Central Economic Work Conference del Paese. L’evento, previsto per dicembre, offre solitamente un quadro sulle politiche monetarie, fiscali e industriali per l’anno successivo.

Sul fronte giapponese, si rafforza l’aspettativa secondo cui la Banca del Giappone potrebbe aumentare i tassi di interesse nella riunione di dicembre. Inoltre, come riportato dall’emittente statale NHK, il governo sarebbe pronto ad approvare un extra budget di 92 miliardi di dollari per finanziare il pacchetto di stimoli previsto dal primo ministro Shigeru Ishiba.

L’attenzione resta allo tempo focalizzata sulla Stati Uniti dove si rafforza l’opinione che la Federal Reserve procederà gradualmente con ulteriori tagli ai tassi di interesse in scia alle indicazioni sull’inflazione emerse ieri dal deflatore PCE.

Gli operatori stanno anche soppesando le previste pressioni sui prezzi che potrebbero arrivare con le future mosse di Trump.

Occhi inoltre sul fronte geopolitico, dopo il colloquio telefonico “positivo” tra quest’ultimo e Claudia Sheinbaum, presidente del Messico, in merito alle affermazioni del tycoon sui dazi, un dialogo che dovrebbe aver smorzato le tensioni.

Restano infine monitorate le tensioni, ormai ai massimi storici, tra Russia e occidente oltreché la guerra in Medio Oriente con l’avvio del cessate il fuoco in Libano e il presidente Netanyahu che ha fatto ricorso contro il mandato d’arresto della corte penale internazionale.

Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,054 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 151,6. Tra le materie prime, petrolio in leggero calo con il Brent (-0,2%) a 72,1 dollari al barile e il Wti (-0,2%) a 68,6 dollari.