Gli eurolistini chiudono in rialzo mentre Wall Street rimane chiusa per il Giorno del Ringraziamento.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.260 punti (+0,5%), in guadagno come il DAX di Francoforte (+0,8%), il CAC 40 di Parigi (+0,5%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,3%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%).
Il sentiment beneficia dell’allentamento delle preoccupazioni in Francia per l’instabilità politica e le difficoltà del Governo Barnier. Il ministro delle Finanze Antoine Armand ha infatti affermato che “Siamo pronti a fare concessioni misurate in tutte le aree”, avvertendo dei rischi di una conseguente “tempesta” che potrebbe colpire i mercati finanziari se il bilancio venisse bloccato.
Gli investitori restano allo stesso tempo intenti a valutare il possibile impatto delle future decisioni di Trump a seguito anche del colloquio telefonico “positivo” tra quest’ultimo e Claudia Sheinbaum, presidente del Messico. Nel frattempo, la numero uno della Bce, Christine Lagarde, ha spronato le autorità politiche europee a collaborare con il presidente Usa sui dazi e ad acquistare più prodotti realizzati negli Stati Uniti, avvertendo che una guerra commerciale non sarebbe nell’interesse di nessuno.
Rimane l’attenzione anche sui segnali di politica monetaria mentre si rafforza l’opinione che la Federal Reserve procederà gradualmente con ulteriori tagli ai tassi in scia alle indicazioni sull’inflazione emerse ieri dal deflatore PCE.
Sul fronte macro, La lettura preliminare di novembre dell’indice dei prezzi al consumo, diffusa dall’Istituto federale tedesco di statistica, ha segnato un -0,2% su base mensile, rallentando in linea con le attese dal +0,4% di ottobre. Il dato su base annua è cresciuto del 2,2%, sotto il consensus (+2,3%) dopo il +2,0% del mese precedente.
L’indice armonizzato UE ha mostrato prezzi in calo su base mensile dello 0,7%, rispetto al -0,5% delle attese e al +0,4% di ottobre. Su base annua il dato è aumentato del 2,4%, meno delle attese (+2,6%) dopo il +2,4% della rilevazione precedente.
A ottobre, in Italia, i prezzi della produzione industriale (PPI) hanno riportato un aumento dello 0,7% su base mensile, dopo il -0,6% di settembre. Il dato su base annua ha evidenziato una contrazione del 2,8% a seguito del -2% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,055, il dollaro/yen sale a 151,5. Tra le materie prime, poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,1%) a 72,4 dollari e il Wti (+0,1%) a 68,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 122 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,34%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Iveco Group (+4,2%), Nexi (+4,0%), Leonardo (+2,1%), Banco Bpm (+2,0%) mentre chiudono in coda Diasorin (-1,4%), Telecom Italia (-1,2%), Campari (-1,0%), Unipol (-0,8%).