Avvio cauto per le principali borse europee con l’attenzione che resta divisa tra diversi fattori.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 33.216 punti, poco distante da Cac 40 di Parigi, Dax di Francoforte e Ftse 100 di Londra, tutti e tre flat; più arretrato l’Ibex35 di Madrid (-0,6%).
Gli investitori continuano a monitorare i segnali provenienti dalle banche centrali in attesa del dato odierno preliminare sull’inflazione dell’Eurozona.
Inoltre, stanno ricalibrando le loro aspettative sull’inflazione statunitense e sui futuri tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve, dopo le indicazioni emerse dal deflatore PCE nei giorni scorsi.
Sempre in tema di politica monetaria, il governatore della Reserve Bank, Michele Bullock, ha dichiarato che l’inflazione è ancora troppo elevata e smorzato l’aspettativa di tagli ai tassi nel breve termine.
I mercati, allo stesso tempo, stimano una probabilità superiore al 60% che la Banca del Giappone aumenterà il costo del denaro nella riunione di dicembre.
In Cina, il sentiment beneficia dell’ottimismo che le autorità annunceranno ulteriori stimoli nella Central Economic Work Conference di dicembre. Il portavoce del ministero del commercio, He Yadong, ha intanto affermato Pechino metterà in campo “le misure necessarie” per tutelare le aziende cinesi se gli Stati Uniti continueranno con restrizioni più severe. Parole che seguono rumours secondo cui gli Usa intendono aggiungere fino a 200 aziende cinesi di chip alla loro black list commerciale.
Dall’agenda macro odierna, attesi, oltre ai prezzi al consumo dell’Eurozona, anche i dati disoccupazione tedesca e sull’inflazione italiana preliminare, tutti di novembre.
Questo mese, i prezzi al consumo nella regione di Tokyo sono aumentati del 2,6% annuo, accelerando rispetto a ottobre (+1,8%). L’inflazione Core ha riportato una variazione positiva del 2,2% su base annua, al di sopra delle attese (+2,0%) e del mese precedente (+1,8%).
A ottobre, la produzione industriale preliminare giapponese è aumentata del 3,0% su base mensile, rispetto al +3,9% delle attese e al +1,6% di settembre. Su base annua, ha evidenziato un incremento dell’1,6%, dopo il -2,6% di settembre.
Nello stesso mese, il tasso di disoccupazione giapponese si è attestato al 2,5%, in linea con le attese (+2,5%) e in aumento rispetto al mese precedente (+2,4%).
Sempre a ottobre, le vendite al dettaglio in Germania sono calate dell’1,5% su base mensile, rispetto al -0,3% delle attese e dopo il +1,6% di settembre. Su base annua, sono aumentate dell’1,0%, a fronte del +3,2% del consensus e del +4,2% di settembre.
A novembre, i prezzi al consumo preliminari francesi sono calati dello 0,1% su base mensile, rispetto alla variazione nulla delle attese e al +0,2% di ottobre. Su base annua il dato riporta un +1,3%, rispetto al +1,5% del consensus e al +1,2% del mese precedente.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,057 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 150,1. Tra le materie prime, petrolio in frazionale calo con il Brent (-0,5%) a 72,4 dollari al barile e il Wti (-0,1%) a 68,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 122 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,33%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio MPS (+1,1%), Iveco e Amplifon (entrambe +0,8%) mentre si posizionano in coda Generali (-1,4%), Telecom Italia (-0,7%), Mediobanca e Stellantis (entrambe -0,3%).