Mercati – Eurolistini proseguono poco mossi a metà seduta con Milano a -0,2%

Le borse europee proseguono deboli a metà seduta mentre i future su Wall Street viaggiano sopra la parità. Dopo essere rimasti chiusi ieri per il Giorno del Ringraziamento, oggi i listini americani riapriranno per una seduta ridotta.

A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,2% a 33.207 punti, poco distante da Ftse 100 di Londra (-0,1%), più arretrato l’Ibex35 di Madrid (-0,4%), sopra la parità invece il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%).

Gli investitori continuano a monitorare i segnali provenienti dalle banche centrali anche alla luce dell’agenda macroeconomica.

Inoltre, stanno ricalibrando le loro aspettative sull’inflazione statunitense e sui futuri tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve, dopo le indicazioni emerse dal deflatore PCE nei giorni scorsi.

Sempre in tema di politica monetaria, il governatore della Reserve Bank, Michele Bullock, ha dichiarato che l’inflazione è ancora troppo elevata e smorzato l’aspettativa di tagli ai tassi nel breve termine.

I mercati, allo stesso tempo, stimano una probabilità superiore al 60% che la Banca del Giappone aumenterà il costo del denaro nella riunione di dicembre.

Dall’agenda macro odierna, è emerso che nella Zona Euro i prezzi al consumo di novembre (dato preliminare) sono aumentati del 2,3% su base annuale, in linea con le attese, e oltre il dato del mese precedente (+2%).

Secondo le stime preliminari, in Italia, a novembre, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo (IPCA) è flat su base mensile, rallentando meno delle attese (-0,2%) dal +0,3% di ottobre. Su base annua, i prezzi sono saliti dell’1,6%, accelerando oltre le attese (+1,5%) dal +1% del mese precedente. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è risultato ancora stabile su base mensile (vs consensus -0,2%). Su base annua, il dato ha segnato un +1,4%, accelerando, come da consensus, dal precedente +0,9%.

Nel terzo trimestre del 2024 il Pil in Francia (dato finale) è aumentato dello 0,4% su base trimestrale, in linea con la rilevazione preliminare e le attese. Su base tendenziale, il Pil è aumentato dell’1,2%, lievemente inferiore al +1,3% del preliminare e del consensus. Nel secondo trimestre 2024 il Pil (dato finale) aveva registrato un +0,4% su base trimestrale e un +1,2% su base tendenziale.

A novembre in Germania il tasso di disoccupazione corretto degli effetti stagionali si è attestato al 6,1%, in linea con le stime degli analisti e il dato di ottobre. Il numero dei disoccupati è salito di 7mila unità, be al di sotto del consensus (20mila) e a fronte dell’aumento di 27mila unità registrato il mese precedente.

Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,056 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scivola a 150,1. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-1%) a 72,1 dollari al barile e il Wti (-0,6%) a 68,3 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 120 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,32%.

Tornando a Piazza Affari, denaro in particolare su MPS (+0,6%), Interpump e Amplifon (+0,5%) e Azimut (+0,4%), mentre si posizionano in coda Mediobanca (-1,3%), Generali (-1,1%), Popolare di Sondrio e Moncler (-0,9%).