Prevista partenza debole per le principali borse europee con l’attenzione che resta divisa tra diversi fattori.
Sui mercati asiatici, senza la guida di Wall Street chiusa ieri per il Giorno del Ringraziamento, Tokyo ha terminato a -0,5% mentre tengono Shanghai (+1%) e Hong Kong (+0,2%).
Gli investitori continuano a monitorare i segnali provenienti dalle banche centrali in attesa del dato odierno preliminare sull’inflazione dell’Eurozona.
Inoltre, stanno ricalibrando le loro aspettative sull’inflazione statunitense e sui futuri tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve, dopo le indicazioni emerse dal deflatore PCE nei giorni scorsi.
Sempre in tema di politica monetaria, il governatore della Reserve Bank, Michele Bullock, ha dichiarato che l’inflazione è ancora troppo elevata e smorzato l’aspettativa di tagli ai tassi nel breve termine.
I mercati, allo stesso tempo, stimano una probabilità superiore al 60% che la Banca del Giappone aumenterà il costo del denaro nella riunione di dicembre in scia anche a prezzi al consumo di Tokyo di novembre rallentati a +0,1% da +0,3% su base mensile, al netto di alimentari ed energetici.
In Cina, il sentiment beneficia dell’ottimismo che le autorità annunceranno ulteriori stimoli nella Central Economic Work Conference di dicembre. Il portavoce del ministero del commercio, He Yadong, ha intanto affermato Pechino metterà in campo “le misure necessarie” per tutelare le aziende cinesi se gli Stati Uniti continueranno con restrizioni più severe. Parole che seguono rumours secondo cui gli Usa intendono aggiungere fino a 200 aziende cinesi di chip alla loro black list commerciale.
Dall’agenda macro odierna, attesi, oltre ai prezzi al consumo dell’Eurozona, anche i dati disoccupazione tedesca e sull’inflazione italiana preliminare, tutti di novembre.