Mercati asiatici – Seduta in denaro, Cina tonica in scia al PMI manifatturiero

Seduta in denaro per le principali borse asiatiche dopo la chiusura positiva di venerdì a Wall Street.

Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente l’1,1 e l’1,4%, in rialzo come il Giappone con Nikkei a +0,9% e il Topix a +1,3%. Segue Hong Kong (+0,7%).

Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,8%, l’S&P 500 a +0,6% e il Dow Jones a +0,4%.

Gli investitori guardano con ottimismo i segnali provenienti dall’agenda macroeconomica con un indice PMI manifatturiero cinese salito oltre le attese (50,6 punti) a 51,5 dalla precedente lettura pari a 50,3 punti. Dinamica che evidenzia come i nuovi ordini e la solida produzione abbiamo spinto l’attività manifatturiera a registrare la maggior espansione da giugno.

Per contro, crescono ulteriormente le incertezze geopolitiche dopo che Donald Trump ha minacciato tariffe del 100% sui paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Iran, Egitto, Etiopia ed Emirati Arabi Uniti).

Il tutto in un clima già gravato dalle tensioni internazionali con il presidente Biden pronto, secondo rumour, a inviare un pacchetto di aiuti per le armi da 725 milioni di dollari nell’ambito della sua politica di sostegno all’Ucraina.

Sul forex, l’euro/dollaro scivola a 1,051 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 150,2. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,8%) a 72,4 dollari al barile e il Wti (+0,8%) a 68,6 dollari.