Le borse europee migliorano a metà seduta mentre i futures di Wall Street oscillano poco sotto la parità.
A Milano, il Ftse Mib riduce le perdite con un -0,4% a 33.294 punti, ancora debole, tuttavia, come il Cac 40 di Parigi (-0,5%); virano in positivo il Dax di Francoforte e l’Ibex35 di Madrid (entrambi +0,6%), più cauto il Ftse 100 di Londra (flat).
Il sentiment resta condizionato da una serie di fattori tra i quali la situazione politica francese con l’aggravarsi della crisi di bilancio e con il partito di estrema destra, Rassemblement National, pronto a votare, questa settimana, la sfiducia al governo oltralpe.
Rimane l’attenzione anche sulle banche centrali. Martins Kazaks, membro del Consiglio direttivo della BCE, ha affermato che l’istituto dovrebbe continuare a tagliare i tassi alla luce di una crescita dei prezzi al consumo quasi sotto controllo.
Il capo economista dell’Eurotower, Philip Lane, ha invece dichiarato che l’impatto delle potenziali tariffe commerciali statunitensi potrebbe colpire l’inflazione nell’area euro “in entrambe le direzioni”. “Posso elencare le forze disinflazionistiche, posso elencare alcune forze inflazionistiche”, ha affermato Lane. “Quando metti insieme tutto questo, cosa succederà esattamente dipenderà molto dall’esatta sequenza degli eventi”.
Sono attese ulteriori indicazioni dall’agenda macroeconomica che culminerà venerdì con il PIL dell’Eurozona e il report sul lavoro statunitense.
Sul fronte macro odierno, intanto, la lettura finale del Pmi manifatturiero dell’Eurozona di novembre ha evidenziato 45,2 punti, confermando preliminare e attese.
Nella stessa area, a ottobre, il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,3%, in linea al mese precedente e alle attese.
In Italia, nel terzo trimestre 2024, il Pil finale è risultato stabile su base trimestrale e in crescita dello 0,4% su base annua, in linea, in entrambi i casi, ai preliminari e al consensus.
Sempre nel nostro Paese, a novembre, il PMI relativo al settore manifatturiero si è attestato a 44,5 punti, in calo più delle attese (46,1 punti) dai 46,9 punti di ottobre.
A ottobre, il tasso di disoccupazione dell’Italia si è fissato al 5,8%, in calo, contro le attese (6,1%), rispetto a settembre (6% rivisto da 6,1%).
Occhi nel pomeriggio, negli USA, su PMI manifatturiero finale e ISM manifatturiero, entrambi di novembre.
Sul forex, l’euro/dollaro resta in forte calo a 1,052 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 150,3. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in rialzo con il Brent (+1%) a 72,5 dollari al barile e il Wti (+1%) a 68,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund oscilla a 120 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,26%.
Tornando a Piazza Affari, rimane in vetta Leonardo (+2%), seguita da Nexi (+1%) e Interpump (+0,9%). Ancora pesante Stellantis (-7,2%) dopo che il Cda ha accettato le dimissioni del CEO Carlos Tavares, preceduta a distanza da Unipol (-1,7%) e Telecom Italia (-1,3%).