Prevista partenza debole per le principali borse europee con l’attenzione che resta divisa tra le banche centrali, l’agenda macro e le prossime mosse di Trump.
Oltreoceano, il Nasdaq ha terminato a +0,8%, l’S&P 500 a +0,6% e il Dow Jones a +0,4%.
Sui mercati asiatici Tokyo ha terminato a +0,9% mentre Shanghai avanza dell’1,1% e Hong Kong dello 0,5%.
Crescono le incertezze geopolitiche dopo che il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, ha minacciato i paesi dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, Iran, Egitto, Etiopia ed Emirati Arabi Uniti) dal creare una loro valuta o di sostenerne un’altra in alternativa al dollaro, minacciando altrimenti dazi del 100%.
Dichiarazione che segue quella della scorsa settimana di aumentare i dazi all’importazione contro Cina, Messico e Canada.
Focus anche sul fronte macro con i Pmi manifatturieri di novembre di Italia, Francia, Germania, Eurozona, Regno unito e Stati Uniti, oltre che il PIL del 3Q24 dell’Italia, la disoccupazione di ottobre dell’Eurozona e dell’Italia. Mentre alle 11 è in agenda il discorso della presidente BCE, Christine Lagarde.
Il tutto nella settimana che precede quella in cui la Bce dovrebbe tagliare i tassi di interesse di ulteriori 25 punti base, con alcuni economisti che si aspettano una sforbiciata di 50 punti base.
Sullo sfondo continuano a pesare le tensioni internazionali con il presidente Biden pronto, secondo rumour, a inviare un pacchetto di aiuti per le armi da 725 milioni di dollari nell’ambito della sua politica di sostegno all’Ucraina.
A Piazza Affari, occhio a Stellantis dopo che il Cda ha accettato le dimissioni del CEO Carlos Tavares e Tim che ha accolto la richiesta del Mef e di Retelit di prorogare al 16 dicembre il termine per ricevere un’offerta vincolante per Sparkle. Occhio anche alle utilities dopo che Arera ha annunciato venerdì il wacc per i gruppi attivi nell’elettricità e nel gas nel 2025 e ha rivisto anche altri parametri.