Le borse europee proseguono perlopiù ben intonate a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano poco sotto la parità
A Milano, il Ftse Mib guadagna lo 0,8% a 34.344 punti, preceduto dall’Ibex35 di Madrid (+1,1%) e seguito da il Dax di Francoforte (+0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%), mentre flette leggermente il Ftse 100 di Londra (-0,1%).
Gli investitori stanno valutando le parole del presidente della Federal Reserve Powell il quale ha affermato che l’economia degli Stati Uniti è solida e più forte di quanto si pensasse, permettendo all’istituto di essere più cauto nella riduzione dei tassi di interesse “verso la neutralità”.
Occhi anche sul Beige Book della Fed, diffuso ieri sera e dal quale emerge che l’attività economica è aumentata leggermente nella maggior parte dei distretti, con un incremento delle aspettative, e che l’aumento dei prezzi è stato modesto.
Sul fronte europeo, in attesa della riunione Bce del 12 dicembre, Christine Lagarde ha sottolineato che gli “investimenti europei congiunti possono stimolare la crescita” e consentirebbero al Vecchio Continente “di sfruttare le economie di scala e affrontare le sfide transfrontaliere, a vantaggio di tutti gli europei”. Ha poi aggiunto che, “guardando al futuro, si prevede che l’inflazione aumenterà temporaneamente nel quarto trimestre di quest’anno, poiché i precedenti bruschi cali dei prezzi dell’energia non saranno più considerati nei tassi annuali, prima di scendere fino all’obiettivo nel corso dell’anno prossimo”.
Infine, resta l’attenzione sulla Francia con il primo ministro francese, Michel Barnier, che si è diretto all’Eliseo per consegnare le proprie dimissioni al presidente Emmanuel Macron. Ieri i parlamentari di estrema destra e di sinistra hanno approvato la mozione di sfiducia nei confronti del governo di Barnier. Si attende ora Macron che dovrebbe parlare in serata alla nazione.
Dall’agenda macro, a ottobre le vendite al dettaglio nell’Eurozona hanno registrato un calo dello 0,5% su base mensile, rispetto al -0,3% delle attese e dopo il +0,5% di settembre. Su base annua, hanno riportato un incremento dell’1,9%, oltre le attese (+1,7%), rallentando rispetto al +3,0% del mese precedente.
Sempre a ottobre, gli ordini di fabbrica tedeschi sono calati dell’1,5% su base mensile, a fronte di un -2% del consensus e un +4,2% di settembre.
Attesi alle ore 14:30, dagli USA la bilancia commerciale di ottobre e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,053 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 145,2. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 72,5 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 68,6 dollari in vista della riunione dell’Opec+ prevista in giornata che potrebbe trovare un accordo per posticipare il piano di aumento della produzione di altri tre mesi per evitare un eccesso di offerta nel 2025.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 112 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,19%.
Tornando a Piazza Affari, guidano Stellantis (+3,5%) e TIM (+3,2%), seguite da Unicredit (+2,5%) e Iveco (+1,5%); in coda Prysmian (-1,1%), Campari (-0,9%), Interpump e Cucinelli (-0,7%).