Seduta positiva per le principali borse asiatiche in controtendenza alla chiusura negativa di ieri a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente lo 0,6 e lo 0,8%, bene come il Giappone con il Nikkei a +0,6% e il Topix a +0,3%; più cauta Hong Kong (-0,1%).
Oltreoceano, l’S&P 500 e il Nasdaq hanno terminato a -0,6% mentre il Dow Jones ha ceduto lo 0,5%.
Il sentiment asiatico beneficia dell’annuncio di nuove misure di stimolo per il prossimo anno, volte a rilanciare l’economia cinese.
Il Politburo, l’organo collegiale di vertice del Partito comunista cinese, ha promesso di adottare una politica monetaria “moderatamente accomodante” nel 2025, annunciando l’arrivo di ulteriori tagli dei tassi e abbandonando una strategia “prudente” mantenuta per quasi 14 anni. Gli investitori sposteranno ora l’attenzione sulla Conferenza Economica Annuale che prenderà il via domani, a porte chiuse.
Resta l’attenzione anche sulle tensioni commerciali dopo che il governo di Pechino ha detto di aver aperto un’indagine su Nvidia (-2,5%), accusata di aver violato le leggi cinesi anti monopolio.
Occhi inoltre sulle banche centrali e l’agenda macroeconomica, in vista delle decisioni di Banca del Canada e BCE oltre che della pubblicazione dei prezzi al consumo statunitensi in uscita domani.
Nel frattempo, la Reserve Bank australiana ha mantenuto invariati i tassi di interesse, come previsto dagli economisti, affermando comunque di avere una certa fiducia nel fatto che le pressioni inflazionistiche si stiano attenuando.
Dall’agenda macro, le esportazioni cinesi sono aumentate a novembre del 6,7% anno su anno, rallentando più delle attese (+8,5%) dal +12,7% di ottobre. Le importazioni sono calate del 3,9% rispetto a un +0,3% stimato e a un precedente -2,3%.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,056 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 151,3. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,5%) a 71,8 dollari al barile e il Wti (-0,5%) a 68,0 dollari.