Gli eurolistini chiudono misti mentre Wall Street procede negativa dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.889 punti (+0,1%). Chiudono in calo il CAC 40 di Parigi (-0,2%), il Ftse di Londra (-0,1%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) mentre termina invariato il Dax di Francoforte.
Oltreoceano, il Dow Jones procede invariato, lo S&P 500 cede lo 0,2% e il Nasdaq lo 0,3%.
Volge al termine una settimana che ha visto una nuova accelerazione dell’inflazione americana, sia per quanto riguarda i prezzi al consumo che quelli alla produzione.
Al contempo, sul fronte lavoro, i dati settimanali sulle richieste di disoccupazione hanno evidenziato un incremento rispetto alla settimana precedente.
Lo sguardo si sposta ora sulla riunione della Federal Reserve: i mercati stimano al momento un taglio dei tassi d’interesse da 25 punti base con una probabilità del 95%.
Dall’agenda macro, a ottobre il Pil del Regno Unito ha registrato una flessione mensile dello 0,1%, in linea con il mese precedente e contro il +0,1% delle attese. Su base annua, il dato ha segnato un incremento dell’1,3%, in accelerazione rispetto al +1,0% del mese precedente ma al di sotto delle attese (+1,6%).
Nello stesso mese l’indice destagionalizzato della produzione industriale dell’Eurozona è risultato stabile su base mensile, in recupero, come da attese, dal -1,5% di settembre. Su base annua e corretto per l’effetto calendario, l’indice ha segnato un calo dell’1,2%, facendo comunque meglio rispetto al -1,9% del consensus e al -2,2% del mese precedente.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,050, il dollaro/yen a 153,8. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,3%) a 74,4 dollari e il Wti (+1,6%) a 71,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 114 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,39%.
Tornando a Piazza Affari, guida Telecom Italia (+2,7%), seguita da Iveco Group (+2,4%), Bper Banca (+1,7%), Banca Monte Paschi Siena (+1,4%) mentre arretrano in particolare Cucinelli (-1,9%), Moncler (-1,8%), Amplifon (-1,3%), Campari (-1,2%).