Altra seduta negativa per le principali borse asiatiche dopo la chiusura incerta di venerdì a Wall Street.
Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente lo 0,2 e l’1,3%, sottotono come Hong Kong (-1%) e il Giappone con il Nikkei a -0,1% e il Topix a -0,3%.
Oltreoceano, il Dow Jones ha terminato a -0,2%, lo S&P 500 flat e il Nasdaq a +0,1%.
Sul sentiment pesano in particolare i dati sulle vendite al dettaglio cinesi, aumentate a novembre del 3% rispetto allo scorso anno, ma rallentando più delle attese (+4,6%) dal +4,8% di ottobre.
Il tutto in un clima già appesantito dalla delusione di venerdì scorso per la Conferenza economica annuale cinese che non ha fornito dettagli sugli stimoli fiscali, sebbene le autorità si siano impegnate a incrementare i consumi.
Occhi anche sulla Corea del Sud con il Parlamento che ha approvato l’impeachment del presidente Yoon, finito nel mirino dopo il tentativo fallimentare di imporre la legge marziale, dichiarata il 3 dicembre e ritirata sei ore dopo a seguito della bocciatura assembleare. Pertanto, il leader sarà sospeso dalle sue funzioni in attesa del responso della Corte costituzionale sulla fondatezza o meno dell’impeachment, mentre i suoi poteri passeranno al premier Han Duck-soo.
Infine, rimane l’attenzione sulla politica monetaria in vista, questa settimana, delle decisioni di Federal Reserve in agenda mercoledì, Banca del Giappone e Bank of England, entrambe in calendario giovedì.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,052 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen oscilla 153,6. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent (-0,3%) a 74,2 dollari al barile e il Wti (-1,1%) a 70,5 dollari.