Mercati – Europa resta incerta a metà seduta, Milano rallenta a -0,1%

Le borse europee proseguono incerte a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano in leggero rialzo.

A Milano, il Ftse Mib rallenta con un -0,1% a 34.875 punti, cauto come l’Ibex35 di Madrid (+0,1%) e il Dax di Francoforte (-0,2%); più arretrati il Cac 40 di Parigi (-0,7%) e il Ftse 100 di Londra (-0,4%).

Cresce l’attesa per gli annunci di politica monetaria in vista, questa settimana, delle decisioni di Federal Reserve in agenda mercoledì, Banca del Giappone e Bank of England, entrambe in calendario giovedì.

I mercati stanno scontando circa tre tagli da 25 punti da parte della banca centrale statunitense per i prossimi 12 mesi, in un contesto comunque ancora all’insegna della cautela in scia alle incertezze legate all’inflazione.

In Europa, resta l’attenzione anche sulla situazione politica tedesca con il cancelliere Olaf Scholz che oggi chiederà la fiducia al Bundestag puntando ad aprire la strada alle elezioni anticipate il 23 febbraio.

Sul fronte asiatico, pesano i dati sulle vendite al dettaglio cinesi, aumentate a novembre del 3% rispetto allo scorso anno, ma rallentate più delle attese (+4,6%) dal +4,8% di ottobre. Il tutto dopo la delusione di venerdì scorso per la Conferenza economica annuale che non ha fornito dettagli sugli stimoli fiscali, sebbene le autorità si siano impegnate a incrementare i consumi.

Dall’agenda odierna, si rileva inoltre che la stima preliminare di dicembre del PMI Manifatturiero dell’Eurozona si è attestata a 45,2 punti, stabile rispetto al mese precedente ma al di sotto delle attese (45,3 punti).

L’omologo indicatore della Germania è stato pari a 42,5 punti, inferiore alle attese (43,1 punti) e alla rilevazione finale di novembre (43 punti).

Sempre a dicembre, il preliminare PMI Manifatturiero francese si è fissato a 41,9 punti, in calo, contro le attese (43,2 punti) dai 43,1 punti finali di novembre.

Nello stesso mese, il corrispondente dato del Regno Unito si è attestato a 47,3 punti, in calo contro le attese (48,2 punti) dal dato finale di novembre (48,0 punti).

Secondo la lettura finale, in Italia, l’indice armonizzato UE dei prezzi al consumo a novembre è aumentato dell’1,5% su base annua (in accelerazione da +1,0% di ottobre); la stima preliminare era +1,5%.

Attesi nel pomeriggio, negli USA, il PMI manifatturiero, composito e dei servizi preliminari di dicembre.

Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,050 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 153,7. Tra le materie prime, il petrolio prosegue in calo con il Brent (-0,7%) a 73,9 dollari al barile e il Wti (-1,5%) a 70,2 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 114 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,38%.

Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Banco BPM (+1,8%), seguita da Bper (+1,7%), Leonardo e Intesa Sanpaolo (entrambe +1,2%) mentre scivola in coda Stellantis (-3,7%), preceduta da Iveco (-1,7%), Ferrari e Amplifon (entrambe -1,4%).