Avvio poco mosso per le principali borse europee con lo sguardo puntato sulle banche centrali e l’agenda macroeconomica.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,1% a 34.294 punti, negativo come l’Ibex35 di Madrid (-0,2%), sopra la parità il Dax di Francoforte (+0,2%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%), mentre flat il Cac 40 di Parigi.
Resta l’attenzione sulla politica monetaria in attesa dell’annuncio di stasera da parte della Federal Reserve che dovrebbe optare, come ampiamente previsto, per un taglio ai tassi da 25 punti base. Focus anche sulla conferenza stampa del presidente Jerome Powell che seguirà l’annuncio. Lo sguardo sarà rivolto poi sulle prospettive dell’istituto per il prossimo anno, date le politiche proposte da Donald Trump che potrebbero riaccendere l’inflazione.
Sempre in tema di banche centrali domani sarà il turno della Bank of England e della Banca del Giappone.
Occhi anche sulle indicazioni provenienti dai dati macroeconomici tra i quali il PIL Usa e le richieste di sussidi di disoccupazione (entrambi giovedì) e il deflatore PCE (venerdì).
Dall’agenda macro odierna, attesi stamane l’inflazione del Regno Unito e dell’Eurozona e dagli Usa le richieste mutui MBA.
Sullo sfondo, resta alta la tensione tra Mosca e Kiev dopo l’uccisione nella capitale russa di un alto generale, Igor Kirillov, con una bomba installata su un monopattino. Attenzione anche alla Siria, con la visita di Netanyahu che è pronto a lasciare sul territorio le truppe israeliane, e alla Corea del Sud dopo che il parlamento ha votato l’impeachment per il presidente Yoon, che è stato costretto a lasciare la carica.
Sul forex, l’euro/dollaro sale 1,050 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 153,6. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 73,7 dollari al barile e il Wti (+0,1%) a 70,1 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 116 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,40%.
Tornando a Piazza Affari, guida in avvio Azimut (+2,6%), che è in trattative esclusive con Fsi per proseguire il processo di scissione di circa 1.000 consulenti finanziari, seguita da TIM (+2,1%), STM (+1,1%) e Iveco (+0,8%). Si posizionano in coda, invece, Banco Bpm (-0,8%), Cucinelli (-0,5%), Ferrari e Generali (-0,4%).