Prevista partenza in rosso per le principali borse europee all’indomani della Federal Reserve.
Chiusura ieri in forte calo a Wall Street con il Nasdaq a -3,6%, l’S&P 500 a -3% e il Dow Jones a -2,6%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a -0,8%, Shanghai viaggia a -0,3% e Hong Kong a -0,5%.
Sul sentiment pesano gli annunci di ieri sera da parte della Fed che, sebbene abbia abbassato i tassi di 25 punti base per la terza volta consecutiva, ha ridotto le aspettative per il 2025 a due soli tagli, contro i 4 indicati a settembre. Il tutto a fronte di una revisione al rialzo delle attese di inflazione, stimata a fine 2025, al 2,5% dal 2,1% previsto a settembre.
Nella successiva conferenza stampa, Jerome Powell, ha spiegato che “gli indicatori mostrano un’economia solida ma l’inflazione, sebbene in calo, resta elevata”. “La disoccupazione resta bassa nonostante un rallentamento del mercato del lavoro, la nostra politica nell’ultimo anno è stata meno restrittiva e potremo valutare con più cautela gli aggiustamenti futuri”, ha aggiunto il presidente della Fed.
Sempre in tema di politica monetaria, la Banca del Giappone ha lasciato i tassi invariati con il governatore Kazuo Ueda che si prepara ad osservare le trattative salariali della prossima primavera per decidere le future mosse dell’istituto.
In giornata sono poi attese le decisioni sui tassi in Regno Unito, Filippine, Taiwan, Norvegia, Svezia e Messico.
Focus inoltre sulle ulteriori indicazioni dai dati macroeconomici tra i quali il PIL Usa e le richieste di sussidi di disoccupazione (entrambi oggi) e il deflatore PCE (domani).
Nel frattempo, in Germania, la fiducia dei consumatori Gfk di gennaio si è attestata a -21,3 punti rispetto ai -22,6 del consensus e i -23,1 di dicembre (rivisto da -23,3 punti).
A Piazza Affari, occhi su Telecom Italia che ha ricevuto dal MEF e da Retelit l’offerta vincolante da 700 milioni per l’acquisto di Sparkle.
Il CdA di Enel ha autorizzato l’emissione di prestiti obbligazionari ibridi fino a un massimo di 2 miliardi di euro nel 2025. Il colosso elettrico italiano ha inoltre comunicato l’esercizio, da parte di EPH, della early call option, già prevista dal contratto del 2020, per l’acquisto della quota residua della partecipazione detenuta da Enel Produzione in Slovenské elektrárne.
Terna ha sottoscritto due linee di credito, legate a indicatori ESG, per complessivi 250 milioni.