Wall Street chiude la seduta in profondo rosso, in quella che è la seconda peggior performance dell’anno, in scia al meeting della Fed che sebbene abbia abbassato i tassi ha espresso preoccupazioni per il 2025 suggerendo che ci saranno solo 2 ulteriori tagli.
Affermazioni che hano agitato i mercati con l’S&P 500 che ha chiuso la seduta a -2,95%, il Nasdaq a -3,56% mentre il Dow Jones è il più arretrato a -2,58%.
Il taglio da 25 punti non è bastato a sostenere i mercati ma anzi era già stato scontato nel corso della settimana appena passata.
Gli analisti si sono invece concentrati sulle previsioni per il prossimo anno e sulle prossime mosse della Fed.
Durante la conferenza stampa il presidente dell’istiututo Jerome Powell ha spiegato che “gli indicatori mostrano un’economia solida ma l’inflazione, sebbene in calo, resta elevata”.
“La disoccupazione resta bassa nonostante un rallentamento del mercato del lavoro, la nostra politica nell’ultimo anno è stata meno restrittiva e potremo valutare con più cautela gli aggiustamenti futuri” ha spiegato Powell.
Affermazioni che potrebbero portare a un faccia a faccia acceso con il neo presidente Donald Trump, che vorrebbe una politica monetaria accomodante e un dollaro debole.
L’esito del meeting Fed ha scosso tutti gli indici ma in particolare le prospettive pesano sulle società più piccole che basano la propria crescita sul debito e che potrebbero soffrire di più con tassi alti. Il Russel 2000 infatti è crollato del 4,4%.
Sugli indici principali crolla General Mills del 3,1% nonostante risultati migliori alle attese nell’ultimo quarto.
Cede per il nono giorno sugli ultimi dieci Nvidia a -1,1% portando le perdite dal record dello scorso mese a -13% anche se la performance da inizio anno resta comunque stellare.
L’indice Vix, che misura la volatilità, si impenna del 74,04% a 27,62 punti.
Passando alle materie prime il future sul Brent cede lo 0,26 % a 73,17 dollari al barile e il future sul Wti è in calo a -1,16% a 69,77 dollari al barile.
Rimbalza il rame a +0,2% a 4,09 dollari.
Tra i metalli preziosi il future sull’oro è in calo a 2.626,8 dollari l’oncia in quello che potrebbe essere il sesto giorno in rosso consecutivo. Stesso trend per l’argento a -2,44% a 29,99 dollari l’oncia dopo le forti perdite degli ultimi giorni.
Infine sul Forex l’euro/dollaro sale leggermente a 1,038 e il dollaro/yen a 155,94.