Le borse europee chiudono perlopiù in ribasso, mentre Wall Street procede positiva dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 33.766 punti (-0,1%), in ribasso come il Dax di Francoforte (-0,5%), il CAC 40 di Parigi (-0,3%), il Ftse di Londra (-0,3%). Chiude sopra la pari l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%).
Oltreoceano, il Dow Jones guadagna l’1,8%, lo S&P 500 e il Nasdaq l’1,7%.
Focus principale sugli ultimi dati macroeconomici: a novembre il deflatore PCE, la misura inflattiva preferita della Fed, ha registrato un incremento del 2,4% su base annua, in accelerazione rispetto al +2,3% di ottobre ma al di sotto del +2,5% delle attese.
Persistono anche le preoccupazioni sugli Usa dopo che la Camera dei Rappresentanti ha bocciato, a larga maggioranza, una nuova proposta di bilancio sostenuta dal presidente eletto Donald Trump finalizzata a evitare lo shutdown del governo federale.
Il tutto in un contesto di ulteriore volatilità nel giorno delle quattro streghe, che vede la contemporanea scadenza di quattro tipologie di contratti derivati.
Dall’agenda macro odierna, a novembre, in Italia, i prezzi della produzione industriale (PPI) sono aumentati dell’1,2% su base mensile, dopo il +0,7% di ottobre. Il dato su base annua è calato dello 0,5% a seguito del -2,8% del mese precedente.
Nello stesso mese, l’indice dei prezzi alla produzione francese è aumentato del 3,2% su base mensile, dopo il +0,9% di ottobre. Su base tendenziale, è calato del 5,2% dopo il -6,0% del mese precedente (rivisto da -5,7%).
L’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato un +0,1%, al di sopra delle attese (-0,3%) e del -1,1% di ottobre. Su base annua, è aumentato dello 0,5%, sopra ottobre (+0,2%) e le attese (+0,3%).
Sempre a novembre il reddito personale negli Usa ha rallentato più delle attese (+0,4%) a +0,3% su base mensile, dal +0,7% di ottobre. Le spese per consumi personali sono aumentate dello 0,4% m/m, a fronte di un +0,5% del consensus e il precedente +0,3%.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,043, il dollaro/yen scende a 156,1. Tra le materie prime, in ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,1%) a 72,8 dollari e il Wti (-1,7%) a 69,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende in area 116 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,45%.
Tornando a Piazza Affari, guida Amplifon (+1,6%), seguita da Cucinelli (+1,5%), Italgas (+1,3%), Erg (+1,3%), mentre arretrano in particolare Saipem (-6,1%), Telecom Italia (-3,7%), Nexi (-2,2%), Banca Popolare di Sondrio (-1,5%).