Le borse europee peggiorano a metà seduta con i futures di Wall Street che viaggiano negativi.
A Milano, il Ftse Mib cede l’1,3% a 33.350 punti, in calo come il Dax di Francoforte (-1,5%), il Cac 40 di Parigi (-1,3%), il Ftse 100 di Londra (-1,1%) e l’Ibex35 di Madrid (-0,9%).
Mentre si affievolisce l’ottimismo su possibili tagli ai tassi, in tempi rapidi, da parte della Fed, gli investitori restano in attesa dei nuovi spunti che dovrebbe emergere, in tema di inflazione, dal deflatore PCE in uscita oggi pomeriggio.
Persistono anche le preoccupazioni sugli Usa dopo che la Camera dei Rappresentanti ha bocciato, a larga maggioranza, una nuova proposta di bilancio sostenuta dal presidente eletto Donald Trump finalizzata a evitare lo shutdown del governo federale.
Il tutto in un contesto di ulteriore volatilità nel giorno delle quattro streghe, che vede la contemporanea scadenza di quattro tipologie di contratti derivati.
Dall’agenda macro odierna, a novembre, in Italia, l’indice relativo al clima di fiducia dei consumatori è sceso, contro le attese (97,0 punti), a 96,3 punti da 96,6 punti del mese precedente.
Nello stesso mese, l’indice dei prezzi alla produzione francese è aumentato del 3,2% su base mensile, dopo il +0,9% di ottobre. Su base tendenziale, è calato del 5,2% dopo il -6,0% del mese precedente (rivisto da -5,7%).
Nel Regno Unito, sempre a novembre, le vendite al dettaglio sono salite dello 0,2% su base mensile, sotto le attese (+0,5%), dopo il -0,7% di ottobre. Su base annua, hanno segnato un incremento dello 0,5%, rispetto al +0,8% del consensus, dopo il +2,0% del mese precedente.
L’indice dei prezzi alla produzione in Germania ha registrato un +0,1%, al di sopra delle attese (-0,3%) e del -1,1% di ottobre. Su base annua, è aumentato dello 0,5%, sopra ottobre (+0,2%) e le attese (+0,3%).
Attesi alle ore 12:00, in Italia, i prezzi alla produzione di novembre; alle 14:30, negli USA, i redditi e spese personali di novembre; alle 16:00, nell’Eurozona, la fiducia dei consumatori di dicembre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,039 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 156,7. Tra le materie prime, si intensificano le vendite sul petrolio con il Brent (-1%) a 72,2 dollari al barile e il Wti (-2,7%) a 68,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si mantiene a 118 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,48%.
Tornando a Piazza Affari, salgono in vetta Erg (+0,8%), seguita da Inwit (+0,3%) e Pirelli (+0,1%) mentre peggiora in coda Saipem (-5,5%), preceduta da Telecom Italia e Popolare di Sondrio (entrambe a -2,5%).