Avvio debole per le principali borse europee con lo sguardo che rimane sulle banche centrali e i dati macroeconomici.
A Milano, il Ftse Mib cede lo 0,3% a 33.663 punti, sotto la parità come il Dax di Francoforte (-0,4%), l’Ibex35 di Madrid (-0,3%), il Ftse 100 di Londra (-0,3%) e il Cac 40 di Parigi (-0,2%).
I dati sull’inflazione sotto le attese, emersi dal deflatore PCE diffuso venerdì, hanno riacceso l’ottimismo sull’allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve. Tutto ciò contribuisce ad alleviare i timori legati al fatto che la banca centrale opterà per soli due tagli ai tassi nel 2025 contro i quattro indicati a settembre.
Il sentiment beneficia anche dell’approvazione, in extremis, della manovra di spesa pubblica che ha scongiurato lo shutdown federale e che ora dovrà essere firmata dal presidente Biden.
Allo stesso tempo gli investitori rimangono cauti in attesa dei dettagli sulle tariffe promesse dal presidente eletto Trump mentre la Cina continua a vedere una debole ripresa economica.
Sul fronte europeo, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha affermato, in un’intervista, che l’istituto è “molto vicino” al raggiungimento del target di inflazione del 2%.
Dall’agenda macro odierna, occhi alle ore 14:30, negli USA, sul Chicago Fed National Activity Index di novembre e, alle 16.00, sulla fiducia consumatori Conference Board.
Nel Regno Unito, il PIL finale del terzo trimestre è stato flat t/t rispetto al +0,1% preliminare e delle attese. Su base annua è aumentato dello 0,9%, rallentando dal +1% della prima lettura e del consensus.
Sul forex, l’euro/dollaro scende a 1,041 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen sale a 156,7. Tra le materie prime, petrolio in frazionale rialzo con il Brent (+0,3%) a 72,8 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 69,7 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund riparte da 118 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,50%.
Tornando a Piazza Affari, guidano in avvio Leonardo (+1,6%), Banco BPM (+0,4%) e Inwit (+0,3%); in coda Azimut, Ferrari e Buzzi (tutti a -1,1%).