Prevista partenza incerta per le principali borse europee con lo sguardo che rimane sulle banche centrali e i dati macroeconomici.
Chiusura venerdì tonica a Wall Street con il Dow Jones a +1,2%, l’S&P 500 a +1,1% e il Nasdaq a +1%.
Sui mercati asiatici, Tokyo ha terminato a +1,2%, bene come Hong Kong (+0,9%) mentre Shanghai cede lo 0,5%.
I dati sull’inflazione sotto le attese, emersi dal deflatore PCE diffuso venerdì, hanno riacceso l’ottimismo sull’allentamento della politica monetaria da parte della Federal Reserve. Tutto ciò contribuisce ad alleviare i timori legati al fatto che la banca centrale opterà per soli due tagli ai tassi nel 2025 contro i quattro indicati a settembre.
Il sentiment beneficia anche dell’approvazione, in extremis, della manovra di spesa pubblica che ha scongiurato lo shutdown federale e che ora dovrà essere firmata dal presidente Biden.
Allo stesso tempo gli investitori rimangono cauti in attesa dei dettagli sulle tariffe promesse dal presidente eletto Trump mentre la Cina continua a vedere una debole ripresa economica.
Sul fronte europeo, la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha affermato, in un’intervista, che l’istituto è “molto vicino” al raggiungimento del target di inflazione del 2%.
Dall’agenda macro odierna, occhi alle ore 14:30, negli USA, sul Chicago Fed National Activity Index di novembre.