Le borse europee chiudono in denaro mentre Wall Street procede in rosso dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, nella seduta dopo la sosta natalizia, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.161 punti (+1,3%), positivo come il CAC 40 di Parigi (+1%), il Dax di Francoforte (+0,7%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%), più cauto invece il Ftse di Londra (+0,2%).
Oltreoceano, il Dow Jones cede l’1,1%, lo S&P 500 l’1,5% e il Nasdaq lascia sul terreno il 2,1%.
A pochi giorni dalla chiusura dell’anno, gli investitori iniziano a fare un bilancio sul 2024 e a guardare al 2025, interrogandosi su quali saranno le prossime mosse delle banche centrali.
Allo stesso tempo, persistono le preoccupazioni che le politiche che verranno messe in campo dal presidente eletto Donald Trump, inclusi tagli fiscali e tariffe, alimenteranno gli aumenti dei prezzi, costringendo la Federal Reserve ad adottare una posizione più aggressiva.
Occhi anche sui segnali emersi dall’agenda macroeconomica dopo che le richieste di sussidi di disoccupazione sono rimaste stabili la scorsa settimana e le richieste totali sono salite ai massimi degli ultimi tre anni, senza, comunque, modificare sostanzialmente le prospettive dei mercati sulla Federal Reserve.
Intanto, sul fronte macro, a novembre il dato preliminare sulle scorte all’ingrosso statunitensi ha evidenziato un -0,2% su base mensile, rallentando più delle attese (+0,1%) rispetto al +0,2% del dato finale di ottobre.
Lo scorso mese, le vendite al dettaglio giapponesi hanno evidenziato un incremento dell’1,8% mensile, accelerando dal -0,2% di novembre (rivisto da +0,1%). Su base annua, il retail è aumentato del 2,8%, rispetto al +1,3% del mese precedente (rivisto da +1,6%) e al +1,5% delle attese.
Nello stesso periodo e area, il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,5%, in linea con le attese e il dato del mese precedente.
A novembre, la produzione industriale preliminare giapponese è calata del 2,3% su base mensile, rispetto al -3,4% delle attese e al +2,8% di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,043 mentre il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 157,6. Tra le materie prime, il petrolio accelera con il Brent (+1%) a 73,6 dollari al barile e il Wti (+1,1%) a 70,4 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund scende a 115 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,53%.
Tornando a Piazza Affari, fa meglio STM (+2,2%), seguita da Moncler e Stellantis (+2,1%) ed Eni (+2%), mentre scivola in coda Amplifon (-2,7%).