Le borse europee migliorano a metà seduta mentre i futures di Wall Street viaggiano negativi.
A Milano, il Ftse Mib vira con un +0,5% a 33.907 punti, bene come il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Dax di Francoforte (+0,2%), l’Ibex35 di Madrid (+0,2%); resta più arretrato il Ftse 100 di Londra (flat).
A pochi giorni dalla chiusura dell’anno, gli investitori iniziano a fare un bilancio sul 2024 e a guardare al 2025, interrogandosi su quali saranno le prossime mosse delle banche centrali e l’impatto delle decisioni del presidente eletto Trump.
Occhi anche sui segnali emersi dall’agenda macroeconomica dopo che le richieste di sussidi di disoccupazione sono rimaste stabili la scorsa settimana e le richieste totali sono salite ai massimi degli ultimi tre anni, senza, comunque, modificare sostanzialmente le prospettive dei mercati sulla Federal Reserve.
Attese sempre dagli Usa, oggi pomeriggio, le scorte all’ingrosso di novembre.
Lo scorso mese, le vendite al dettaglio giapponesi hanno evidenziato un incremento dell’1,8% mensile, accelerando dal -0,2% di novembre (rivisto da +0,1%). Su base annua, il retail è aumentato del 2,8%, rispetto al +1,3% del mese precedente (rivisto da +1,6%) e al +1,5% delle attese.
Nello stesso periodo e area, il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,5%, in linea con le attese e il dato del mese precedente.
A dicembre l’indice dei prezzi al consumo nella regione di Tokyo è aumentato del 3% annuo, accelerando rispetto al dato di novembre (+2,6%).
A novembre, la produzione industriale preliminare giapponese è calata del 2,3% su base mensile, rispetto al -3,4% delle attese e al +2,8% di ottobre.
Sul forex, l’euro/dollaro oscilla a 1,041 e il cambio tra biglietto verde e lo yen a 157,8. Tra le materie prime, il petrolio accelera moderatamente con il Brent (+0,3%) a 73,1 dollari al barile e il Wti (+0,4%) a 69,9 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund aumenta a 119 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,58%.
Tornando a Piazza Affari, sale in vetta Nexi (+1,8%), seguita da STM e Saipem (entrambe +1,6%) mentre scivola in coda Amplifon (-1,3%), preceduta da Unipol e Terna (entrambe -0,5%).