Le borse europee chiudono l’ultima seduta completa del 2024 perlopiù in calo mentre Wall Street procede in rosso dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.186 punti (+0,1%), sopra la parità come l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%), vendite invece sul Dax di Francoforte (-0,4%), il Ftse di Londra (-0,4%) e il CAC 40 di Parigi (-0,6%).
Oltreoceano, il Dow Jones, lo S&P 500 e il Nasdaq cedono tutti e tre lo 0,9%.
Gli investitori stanno facendo un bilancio sull’anno trascorso e guardando al 2025, interrogandosi su quali saranno le prossime mosse delle banche centrali. Il tutto, in particolare, dopo che la Fed ha recentemente ridotto le aspettative per il prossimo anno a due soli tagli, contro i 4 indicati a settembre, a fronte di una revisione al rialzo delle attese di inflazione.
Sul fronte europeo, crescono le aspettative che la BCE rallenti il ritmo di taglio dei tassi nel 2025 a causa di un’inflazione ancora persistente. La Bce ha già abbassato i costi dei prestiti quattro volte nel 2024 per l’1% nel complesso e i mercati prevedono che farà lo stesso nel 2025, portando i tassi di deposito al 2%.
Focus inoltre sulle decisioni del presidente eletto Trump, pronto a emettere almeno 25 ordini esecutivi quando entrerà in carica il 20 gennaio.
Il Segretario al Tesoro Janet Yellen ha intanto avvertito che gli Stati Uniti potrebbero raggiungere il nuovo limite sul debito a metà gennaio, esortando il Congresso ad alzare o rimuovere il tetto per scongiurare una crisi finanziaria.
Dall’agenda macro Usa, l’indice PMI che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nella zona di Chicago si è attestato a dicembre a 36,9 punti in peggioramento, contrariamente a quanto atteso dagli analisti (42,7 punti), rispetto ai 40,2 punti di novembre.
Sempre a dicembre l’indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve di Dallas ha virato in positivo a 3,4 punti dai -2,7 punti di novembre.
Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,038 e il dollaro/yen a 157,3. Tra le materie prime, quotazioni di greggio in rialzo con il Brent (+0,6%) a 74,3 dollari e il Wti (+1%) a 71,3 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale a 116 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,52%.
Tornando a Piazza Affari, fa meglio MPS (+2,3%) dopo che sono stati cooptati cinque nuovi consiglieri di amministrazione, seguita da Bper (+1,4%), Hera (+1,2%) ed Eni (+1,1%), che ha avviato con successo la produzione della Fase 2 del progetto Baleine, segnando un passo cruciale nello sviluppo dell’offshore della Costa d’Avorio. In coda STM (-1,6%), Interpump (-1,2%), Buzzi (-1%) e Prysmian (-0,7%).