Seduta debole per i listini cinesi mentre Tokyo resterà chiusa fino al 6 gennaio.
La Cina chiude in forte ribasso con Shenzhen a -3,1% e Shanghai a -2,7% mentre Hong Kong cede il 2,2%.
I ribassi sono principalmente attribuibili ai dati sull’attività manifatturiera cinese, che a dicembre è cresciuta ad un ritmo inferiore alle aspettative degli analisti.
In particolare, l’indice PMI manifatturiero della Cina, elaborato da Caixin, si è attestato a 50,5 punti, in calo rispetto al dato di novembre (51,5 punti) e al di sotto delle previsioni, che indicavano 51,7 punti.
Il rallentamento è stato influenzato dal calo degli ordini all’esportazione, frenando le vendite complessive.
La prima seduta del 2025 delle piazze finanziarie cinesi segue i cali degli indici americani nelle ultime sedute dell’anno, con le società a grande capitalizzazione che hanno perso oltre un trilione di dollari il valore di mercato delle azioni a grande capitalizzazione.
Nonostante questo, l’anno appena concluso è stato un anno record per Wall Street, con i principali indici americani che hanno segnato performance straordinarie grazie al rally delle società tecnologiche, ai dati economici solidi e alla resilienza del mercato azionario nonostante le turbolenze globali.
Sul forex, l’euro/dollaro sale a 1,037 e il cambio tra biglietto verde e lo yen scende a 156,6. Tra le materie prime, petrolio poco mosso con il Brent (+0,5%) a 75,0 dollari al barile e il Wti (+0,5%) a 72,1 dollari.