Gli eurolistini chiudono in ribasso mentre Wall Street procede positiva dopo le prime ore di contrattazioni.
A Milano, il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in area 34.128 punti (-0,7%), in calo come il CAC 40 di Parigi (-1,5%), il Dax di Francoforte (-0,5%), il Ftse di Londra (-0,4%), l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%).
Oltreoceano, il Nasdaq guadagna l’1,4%, lo S&P 500 l’1,1% e il Dow Jones lo 0,6%.
Lo sguardo degli investitori è già rivolto all’insediamento (il 20 gennaio) alla Casa Bianca di Donald Trump, con l’attenzione in particolare sulle potenziali ripercussioni dei dazi annunciati più volte dal presidente eletto.
Sul fronte macro odierno, a dicembre l’indice ISM manifatturiero degli Stati Uniti ha registrato un valore di 49,3 punti, in aumento contro il consensus (48,2 punti) rispetto ai 48,4 punti di novembre.
In Germania a dicembre il tasso di disoccupazione corretto degli effetti stagionali si è attestato al 6,1%, al di sotto delle attese ma stabile rispetto al dato di novembre. Il numero dei disoccupati è salito di 10 mila unità, rispetto all’incremento di 15mila stimato dagli analisti e a fronte dell’aumento di 7mila unità registrato a novembre.
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,029, il dollaro/yen scende a 157,3. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,7%) a 76,5 dollari e il Wti (+1,2%) a 74,0 dollari.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund sale in area 117 punti, con il rendimento del decennale italiano al 3,59%.
Tornando a Piazza Affari, guida Saipem (+2,2%), seguita da Leonardo (+0,5%), Azimut (+0,2%), Eni (+0,1%) mentre arretrano in particolare Campari (-5,2%), Stellantis (-3,5%), Moncler (-3,2%), Iveco Group (-2,8%).